Because The Night- La notte delle cantautrici tra gli eventi della Milano Music Week 2023 Appuntamento domenica 26 novembre, ore 21.00, sul palco del Mou Lounge (Milano, via Pacinotti 4) con il pop jazz and love di Claudia Cantisani -OPENING ACT: ROBERTA USARDI- Per la terza volta inserita nel calendario di eventi della MMW la rassegna canora “Because the Night- La notte delle cantautrici”, ideata e diretta dalla cantautrice siciliana Marian Trapassi e giunta alla sua quinta stagione. Appuntamento domenica 26 novembre, ore 21.00, al Mou Lounge, con il concerto di Claudia Cantisani, protagonista della seconda serata della rassegna canora, all’insegna di quella musica d’autore al femminile che è un patrimonio da difendere e incentivare. Ad aprire il live di Claudia Cantisani sarà Roberta Usardi. Sono orgogliosa del fatto- racconta Marian Trapassi- che “Because the night” sia diventato, dal 2020, un appuntamento fisso della MMW, che accende i riflettori sul mondo della musica a 360°, intercettando dal 2017 appassionati e protagonisti dell’intera filiera musicale. E’ significativo che un progetto divulgativo così importante come la MMW continui, negli anni, ad abbracciare quella volontà di valorizzazione della variegata scena indipendente italiana della musica d’autore al femminile, da sempre al centro di Because The night. Claudia Cantisani, vocalist e compositrice jazz, laziale di nascita ma lucana d’adozione, ha tre album all’attivo e vanta una intensa attività concertistica. Il physique du rôle e lo smalto vocale l’hanno resa una tra le voci contemporanee più apprezzate dagli addetti ai lavori, consentendole di calcare palchi importanti e di condividere il cartellone con nomi del calibro di Tosca e Grazia Di Michele. Cantisani tratta la materia sonora con libertà, trasfondendola- parafrasando Sergio Caputo- in un felicissimo Pop, jazz and love, che vive di incastri perfetti tra ricerca lessicale e melodia catchy, allure rétro e nuova modernità. Fedele al mood swingante e jazzy, che è il suo marchio di fabbrica, Cantisani proporrà sul palco del Mou il suo ultimo lavoro, “Sabrina sul petrolio” (La Stanza Nascosta Records, 2023), che contiene- oltre al duetto omonimo con Alessandro Haber- collaborazioni con Andrea Agresti (Striscia la Notizia, Le Iene, Tale e Quale) e Sergio Caputo, già “padrino” artistico di Cantisani; sue le note di presentazione al precedente Non inizia bene neanche questo weekend. Con l’accompagnamento al pianoforte del fedelissimo Maestro Felice Del Vecchio (coautore dei brani e storica spalla di Claudia) Cantisani proporrà inoltre alcuni brani dell’esordio Storie d’amore non troppo riuscite (Crocevia di Suoni Records, 2014) e del brillante Non inizia bene neanche questo weekend (La Stanza Nascosta Records, 2018); non mancherà qualche incursione nei repertori di Conte, Caputo e Buscaglione, particolarmente congeniali all’artista. ll canzoniere di Claudia Cantisani si pone in una ideale linea di continuità con quella canzone jazzata- la definizione è di Pierluigi Siciliani- che è fiorita nel Belpaese negli anni ’30,’40 (Natalino Otto, Rodolfo De Angelis, Odoardo Spadaro, Fred Buscaglione, Renato Carosone, Virgilio Savona, Lelio Luttazzi, Tata Giacobetti) e che ha conosciuto negli anni una fortuna e uno sviluppo crescenti, delineando quasi un filone espressivo autonomo, caratterizzato dalla progressiva accentuazione - ad esempio con Paolo Conte e Vinicio Capossela, per citarne solo alcuni-della vis cantautorale dell’intreccio. Opening-act Roberta Usardi, cantautrice poliedrica che abbina all’esplorazione dei colori vocali l’indagine delle emozioni più profonde. Le sua musica coniuga attitudine sperimentale e uno sguardo privilegiato sull’interiorità. Nel corso degli anni si esibisce in gruppi rock, tribute band, cori gospel ed ensemble vocali. Approfondisce inoltre lo studio del canto jazz. Ha all’attivo l’album All the way home (2018, autoprodotto), pubblicato con la band Roberta and The Crossovers e l’ep World (La Stanza Nascosta Records, 2021), del quale eseguirà alcuni pezzi sul palco del Mou. World, esordio solista interamente arrangiato dal musicista e produttore Salvatore Papotto, è un lavoro immaginifico ed enigmatico, dai riverberi solenni, che sembra guardare sia alla scena britannica sia a quella folk scandinava. Roberta Usardi è inoltre la voce del nuovo progetto del Berlin-Babylon Project, il concept- album Ragnarok su miti e leggende norrene, di prossima pubblicazione per La Stanza Nascosta Records. #mmw23 #milanomusicweek #musiccitymilano E' USCITO IL 20 OTTOBRE SU ETICHETTA LA STANZA NASCOSTA RECORDS ALEPH, QUARTO LAVORO IN STUDIO DELLA CANTAUTRICE PAMELA GUGLIELMETTI E'uscito il 20 ottobre, sulle piattaforme digitali e su supporto fisico, Aleph, il quarto lavoro in studio della cantautrice canavesana Pamela Guglielmetti, prodotto e distribuito da La Stanza Nascosta Records. L’album è stato preceduto dall’uscita dei singoli La legge del tempo e La quarta casa, ambedue accompagnati dai videoclip ufficiali trasmessi in anteprima da Tgcom24. Aleph come la raccolta di racconti di Jorge Luis Borges, Aleph come la prima lettera dell’alfabeto fenicio e come la prima lettera dell’alfabeto ebraico, Aleph come il numero zero, quello dal quale tutto prende forma e nel quale tutto trova la sua fine. Mai nome più adatto- spiega l’artista Pamela Guglielmetti- avrei potuto scegliere per questo album, che cerca di rivelare la magia dell’attimo presente, arrivando a quel punto di confine (l’Aleph, appunto) dove spazio e tempo si fondono, permettendo di affrontare le proprie ombre e tornare presenti a sé stessi. I dodici brani di questo nuovo progetto hanno in sé i valori di questa ricerca, ma parlano in modo molto diretto, autentico, riconoscibile, cercando perlopiù di riconnettere ad un tessuto emozionale perduto. Un tessuto emozionale che è stato ricercato sin dalla prima fase compositiva con Franco Tonso, e ha preso struttura piena ed intensa nel lavoro di arrangiamento di Salvatore Papotto. Franco, musicista e compositore creativo ed elegante, che ha voluto credere ed accompagnarmi in questo progetto, ha dato corpo alla stesura iniziale dei brani, trasformando i miei accordi in una narrazione emotiva e sensibile. Tutti i nuovi pezzi sono nati in una dimensione piano/voce, quella che ha permesso a Salvatore di avere le prime suggestioni per potere intervenire, a volte, anche con apparenti sorprendenti stravolgimenti. Dico apparenti perché l’anima dei brani non è stata stravolta, semmai, sostenuta. Salvatore è entrato nei testi, nelle armonie, e ha restituito in ogni suono l’emozione di ogni parola ed ogni silenzio. Aleph di Pamela Guglielmetti è il diorama in divenire di infiniti, vertiginosi spettacoli; un’opera aperta, proteiforme e volutamente irrisolta. Un deciso cambio di rotta, in senso sperimentale, rispetto ai lavori precedenti dell’artista: gli arrangiamenti preservano la natura intimista della scrittura, pianoforte e voce, dilatando nel contempo le atmosfere con l’impiego di sintetizzatori e archi ed arricchendo la dinamica con l’ausilio di una importante sezione ritmica. Aleph- che suona come una trasposizione in musica della piccola sfera cangiante, di quasi intollerabile fulgore, descritta da Borges- è un lavoro percorso dal soffio del realismo magico eppure fortemente inedito nell’accostamento di una natura mistica ad una postura sonora contemporanea, se non avveniristica. Tracklist 1) Lascio che sia 2) Alisha 3) Un sogno per Cloe 4) Uomo di carta 5) Terra di vento 6) Eternità 7) La legge del tempo 8) Dio degli ultimi 9) La quarta casa 10) Rinascere d’inverno 11) Stella del nord 12) Non andare via Testi: Pamela Guglielmetti Musiche: Pamela Guglielmetti – Franco Tonso * * eccetto il brano "Non andare via" ("Ne me quitte pas"), autore: Jaques Brel, sub autore: Gino Paoli Arrangiamenti e Produzione artistica: Salvatore Papotto Mixaggio e mastering: Salvatore Papotto Pamela Guglielmetti: Voce Franco Tonso: Pianoforte Salvatore Papotto: Basso, basso fretless, chitarre, synth, programmazione batterie e programmazione archi. Label: La Stanza Nascosta Records Press: Verbatim Ufficio Stampa di Claudia Erba Fotografie: Franco Marino Artwork: C3Studio BIO Pamela Guglielmetti è un'attrice, coreografa, regista, scrittrice e cantautrice: artista dalle mille sfumature, ha pubblicato il suo primo album, "L'eco dei mondi perduti" nel 2019, cui è seguito "Frammenti", disco candidato al Premio Tenco 2020. Nel 2021 ha pubblicato "Cammino controvento”, anch'esso candidato al Premio Tenco, che sembra racchiudere la massima essenza artistica della cantautrice. “Aleph” ( La Stanza Nascosta Records, 2023) è il suo quarto album. www.pamelaguglielmetti.com info@pamelaguglielmetti.com Link social: https://www.instagram.com/guglielmetti.pamela.artist/ https://www.facebook.com/Pamela.Guglielmetti.Artist/ IN USCITA IL 6 OTTOBRE SU ETICHETTA LA STANZA NASCOSTA RECORDS IL SINGOLO LA QUARTA CASA DELLA CANTAUTRICE PAMELA GUGLIELMETTI -DISPONIBILE ANCHE IL VIDEOCLIP UFFICIALE PER LA REGIA DI MIRKO AVELLA, PROPOSTO IN ANTEPRIMA DA TGCOM24- In uscita il 6 ottobre su tutte le piattaforme digitali il singolo La quarta casa della cantautrice Pamela Guglielmetti. Il brano, insieme a La legge del tempo- uscito nel maggio scorso- anticipa il quarto album in studio della cantautrice, di prossima pubblicazione per La Stanza Nascosta Records. Disponibile anche il videoclip ufficiale, per la regia di Mirko Avella, proposto in anteprima da Tgcom24. Ne La quarta casa, in bilico fra simbolismo astrologico e vissuto personale, convivono piglio rock ed inserti di synth dal sapore epico, riff di chitarre distorte e una sezione d’archi che regala aperture melodiche inaspettate. La voce- in senso lato- di Pamela Guglielmetti si fa implacabile scandaglio interiore, medium icastico di risonanze e amplificatore di ambivalenze. Questo brano - racconta Pamela Guglielmetti - è nato in una formula piano voce, ma ha assunto una identità molto diversa in fase di arrangiamento. Con il co-compositore Franco Tonso si era lavorato ad una versione con ritmica sostenuta perché lo richiedevano sia i passaggi armonici sia la melodia vocale emersa del tutto spontaneamente mentre buttavo giù le prime idee. Era però necessario rafforzare il tutto, rappresentare azioni decise che portassero ad un vero e proprio riscatto. L’atmosfera che irrompe da subito, dal primo attacco, incarna la forza dell’azione, l’autodeterminazione di una trasformazione personale che porta all’ assunzione di responsabilità verso sé stessi. È qui che, con il produttore e arrangiatore Salvatore Papotto, si è compiuta una scelta “forte” senza dare spazio a rabbia e sentimenti tossici, ma rappresentando la forza dell’intenzione, quella che i fisici quantistici russi chiamano “unione tra anima e ragione”; il preciso momento in cui avviene un cambiamento interiore tale da rendere possibile una reale metamorfosi. Un processo sapientemente narrato anche attraverso le immagini, che restituiscono la narrazione di un vero e proprio “passaggio di stato”. Non scrivo nulla- racconta Pamela Guglielmetti- che io non abbia vissuto o stia vivendo sulla mia pelle. Nei miei pezzi condivido visioni e riflessioni, nella speranza che possano avvicinare le persone alla loro storia personale e, magari, invitarle a guardarla con occhi nuovi. “La quarta casa” è un brano che cerca in modo molto onesto e diretto di non edulcorare il rapporto genitori/figli, ma di presentarlo per quello che è, offrendone una visione inesplorata. Il titolo si rifà a quello che nelle scienze astrologiche si dice essere il settore che rappresenta la famiglia di origine, i genitori, il contesto in cui si è vissuto, le influenze e le eredità che questi lasciano ad ognuno di noi. In senso più profondo, è un ambito che simboleggia la vita interiore, il centro dell’uomo e dei suoi sentimenti, tutto ciò che concorre a strutturarne la personalità. Quello che dovrebbe essere per eccellenza un esempio di “amore incondizionato” diventa specchio di irrisolti, paure, convinzioni limitanti, regole, aspettative, che non considerano i figli come esseri unici; esseri che andrebbero invece aiutati a riconoscere e manifestare i propri talenti e le proprie vocazioni. Le tipiche ferite che dai primi mesi di vita si imprimono nelle nostre cellule sono quelle dell’abbandono, del non riconoscimento, del tradimento, della mancanza di radici. Non è necessario vivere una infanzia disastrosa per sviluppare una identità precaria, bastano fatti apparentemente lievi per mantenerci “eternamente piccoli”, mai realmente adulti, lontani da ciò che sentiamo di essere. Questo brano non vuole schierarsi “a favore della condizione filiale”, ma ricordare che quel dolore risiede in tutti noi, perché i genitori di oggi sono stati a loro volta figli. Non c’è colpa, semmai esiste la responsabilità di vedere e identificare quelle ferite per potersene allontanare. La donna, che si rivolge al proprio padre ed alla propria madre in questo brano, riconosce le sue difficoltà, ma riconosce altresì quelle della famiglia, andando oltre al rancore, al dolore, arrivando alla consapevolezza che quello che le è stato dato è esattamente ciò che poteva offrire chi l’ha cresciuta. IL VIDEOCLIP LINK AL VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=zXl3ERMXz6M&t=3s La quarta casa- racconta il regista Mirko Avella- è un lavoro interiore, un brano che accompagna il cammino di ogni essere umano, aldilà della propria evoluzione personale, dove le parole del testo possono smuovere carichi pesanti annidati dentro noi stessi. È stata una esperienza singolare, molto intensa e a tratti faticosa per la mole di lavoro fisico e tecnico richiesti, ma ognuno di noi ha potuto esprimere a fondo il proprio bagaglio culturale ed emozionale. La fotografia di Leonardo Bruzzese e le riprese di Alessandro Griselli hanno dato vita ad atmosfere malinconiche e romantici raggi di luce. A completare il tutto, la color di Antonino Durante, che ha donato gentilezza alle immagini. BIO Pamela Guglielmetti è un'attrice, coreografa, regista, scrittrice e cantautrice: artista dalle mille sfumature, ha pubblicato il suo primo album, "L'eco dei mondi perduti" nel 2019, cui è seguito "Frammenti", disco candidato al Premio Tenco 2020. Nel 2021 ha pubblicato "Cammino controvento”, anch'esso candidato al Premio Tenco, che sembra racchiudere la massima essenza artistica della cantautrice. “Aleph” (La Stanza Nascosta Records, 2023) è il suo quarto album. www.pamelaguglielmetti.com info@pamelaguglielmetti.com Link social: https://www.instagram.com/guglielmetti.pamela.artist/ https://www.facebook.com/Pamela.Guglielmetti.Artist/ CREDITS Testo: Pamela Guglielmetti Musica: Pamela Guglielmetti – Franco Tonso Arrangiamento e produzione artistica: Salvatore Papotto Etichetta: La Stanza Nascosta Records di Salvatore Papotto Press: Verbatim Ufficio Stampa di Claudia Erba Regia: Mirko Avella Direzione fotografica: Leonardo Bruzzese Camera: Alessandro Griselli Colorist: Antonino Durante Gioielli: Luisella Tomasini Creazioni Parrucchiera: Jennifer Marchesan TESTO Ho lottato disperatamente contro quel dolore antico ho creduto di essere cresciuta, non aver bisogno di nessuno Ho sperato che quel vuoto non esistesse più soffocando lacrime mai piante di una bimba non riconosciuta Padre ascoltami, guardami accettami, anche se non sono chi volevi Anche se spesso non mi capisci, ho bisogno di seguire Quello che ho dentro nel cuore, posso solo essere me stessa Non una tua ombra, grigia e stanca Ho aspettato tanto quell’abbraccio, che in realtà non è mai arrivato ho sperato di essere abbastanza, dando il massimo in ogni cosa Il giudizio è stato il mio compagno, il carnefice della mia vita la rincorsa ad essere degna dell’amore che ho mendicato Madre ascoltami, guardami, accettami, voglio solo essere una figlia con tutte le sue imperfezioni e i suoi doni non legittimati Vorrei solo essere guardata, con la pace del cuore quella pace che spazza via ogni rancore Padre ascoltami, ti sono accanto Madre stringimi la mano adesso vi ringrazio per avermi dato quello che avete potuto ma adesso ho la mia vita da costruire. COMUNICATO STAMPA IN USCITA IL 26 MAGGIO SU ETICHETTA LA STANZA NASCOSTA RECORDS IL SINGOLO LA LEGGE DEL TEMPO DELL’ARTISTA PAMELA GUGLIELMETTI -DISPONIBILE DAL 30 IL VIDEOCLIP UFFICIALE; UNA PRODUZIONE MASTERBLACK, PER LA REGIA DI ANDRY VERGA- In uscita il 26 maggio su tutte le piattaforme digitali, per l’etichetta La Stanza Nascosta Records, il singolo “La legge del tempo” della cantautrice Pamela Guglielmetti. Disponibile anche il videoclip ufficiale; una produzione Masterblack, per la regia di Andry Verga. La legge del tempo è un pop d’autore raffinato e punteggiato di suggestioni, la trasposizione sonora di un tempo proustianamente reso sensibile al cuore. Link Spotify: https://open.spotify.com/album/2cKmSRySEJMM5du7txmSq7?si=iT3pYlHZQoyFSOJlramsZw In questo progetto, singolo e videoclip, ho voluto utilizzare- racconta Pamela Guglielmetti- diversi linguaggi narrativi e differenti simbologie, tornando ad una interezza artistica che oltre al canto comprende il teatro e l’espressione del corpo, le mie “tante voci” di cui non potrei fare a meno. La legge del tempo- prosegue l’artista- racconta di un incontro tra due persone, un contatto che mette inevitabilmente a confronto con le proprie ferite e quelle dell’altro. I bisogni emotivi di entrambi sono diversi, come accade nella stragrande maggioranza dei casi: il bisogno di controllo e di riempire un vuoto si scontra con l’esigenza di lentezza, di ricostruzione, di chiusura con il passato; desideri, modalità, tempi che sembrano inconciliabili. È qui che entrano in gioco l’accettazione, la capacità di lasciare fluire gli eventi. Il concetto di “tempo” non è assoluto, al contrario è mutevole, come tutto ciò che è regolato dalle leggi naturali che tanto spaventano l’uomo. L’assenza di controllo, di pianificazione, la necessaria pacificazione con ciò che accade e nelle modalità in cui accade, sono alcune tra le grandi prove a cui veniamo chiamati. La donna che esprime i propri sentimenti in questo pezzo dice “È troppo, te l’ho ripetuto, tu non ascoltavi… inseguivi quello che volevi ma c’ero anch’io e non sentivi”, schiacciata da esigenze che lei non è in grado di sostenere in quel momento della sua esistenza. Spesso, in circostanze simili, gli incontri accadono, avvicinano, feriscono e allontanano di nuovo. Altre volte, quando si riesce a cavalcare il proprio dolore e la paura verso sé stessi, può accadere il miracolo. Gli arrangiamenti sono stati curati dal produttore Salvatore Papotto. Il nostro intento condiviso- racconta la cantautrice- era quello di condurre l’ ascoltatore in una bolla spazio temporale mutevole, come mutevoli sono le percezioni, gli eventi, gli attimi. Il suono di strumenti reali si fonde a quello di strumenti digitali cercando un punto di incontro, una unione di linguaggi. Salvatore ed io abbiamo deciso di trasformare il nuovo progetto discografico in un viaggio alla ricerca di atmosfere e suggestioni inedite. Non volevamo che la parte strumentale fosse di accompagnamento, bensì che fosse il nucleo pulsante di tutte le narrazioni, senza rubare importanza alla voce ma, al contrario, sostenendone il carico emotivo e narrativo. Umori, emozioni e sensazioni- spiega il produttore Salvatore Papotto- influiscono sensibilmente sulla nostra percezione del tempo. Per questo nel brano, pur restando uguali i bpm, sono batteria e basso a variare nell'arrangiamento, comunicando, di volta in volta, un senso di lentezza o di maggior velocità; metafora degli incontri duraturi e di quelli fugaci. Ho voluto mettere in ombra quello che Bergson definiva tempo spazializzato, quello astratto ed esteriore della scienza, fatto di una successione di istanti della stessa durata e valorizzare quello che il filosofo definiva “tempo come durata”, un tempo spirituale, interiore, continuo, indivisibile e irripetibile. La musica del brano è cofirmata dal compositore Franco Tonso, presente anche al pianoforte. Franco è un musicista di talento e di grande sensibilità- dice Pamela Guglielmetti. In questo pezzo il suo pianoforte scompare e riemerge dal flusso del tempo come sabbia inghiottita e rilasciata dai flutti. IL VIDEOCLIP “La legge del tempo è un viaggio- spiega Andry Verga, direttore della fotografia e regista- un video che racconta come amori, relazioni e sentimenti a volte si incontrano e si sfiorano, ma non sempre vengono capiti e corrisposti nella stessa maniera da entrambe le persone. Per me è stata una sfida, che ho accettato quando Pamela mi ha chiesto di interpretare queste “visioni”. Con pochi elementi, giocando con le luci e il bianco e nero, spero di essere riuscito a comunicare quello che è il messaggio della canzone. Grazie alla capacità che Pamela ha di interpretare il testo e la musica anche con il corpo, abbiamo cercato di visualizzare i sentimenti che affiorano quando si toccano le parti più delicate dei nostri rapporti. Gioacchino Inzirillo, performer dalle numerose esperienze all’interno del mondo artistico e musicale italiano, ha dato il tocco finale, si è prestato con professionalità ed eleganza. Il suo contributo è stato prezioso per conferire al video la visione di una coppia che intraprende un viaggio… nel tempo. Il video è stato girato grazie all’aiuto di Fabio Cuccè alla regia e alla presenza di Jessica Barillaro nella parte tecnica”. Il regista- racconta Pamela Guglielmetti- ha saputo rappresentare il valore simbolico di cromatismi importanti, che la cultura occidentale ha ampiamente snaturalizzato: il rosso, il nero e il bianco. La vera natura di questi colori risiede in culture millenarie legate alla terra ed alla vita, come quella Maya. Il rosso, spesso associato alla passione, rappresenta invece la nascita, il nutrimento, l’istinto di sopravvivenza, la forza vitale. Il rosso incarna la sincronicità del tempo, fondamento essenziale di questa cultura precolombiana. Questo colore corrisponde all’Est, dove sorge il sole, e si contrappone all’Ovest, punto in cui il sole cala. L’Ovest rappresenta il nero, l’oscurità, ma non ha connotazioni negative; è simbolo di concentrazione, riposo, presenza, perché è di notte che ci si ferma ad osservare le stelle. Il video mette di fronte alla dualità, che non è mai contrapposizione, ma integrazione; una dualità scandita dallo scorrere del tempo, dal perdersi e ritrovarsi di due anime fragili, una delle quali compare, a volte, solo come lontano ricordo incarnato da un velo rosso. Tra i due toni, di tanto in tanto, fa ingresso il bianco a illuminare una strada, a portare speranza. Credits: Testo: Pamela Guglielmetti Musica: Pamela Guglielmetti – Franco Tonso Pianoforte: Franco Tonso Arrangiamento e Produzione artistica: Salvatore Papotto Label: La Stanza Nascosta Records di Salvatore Papotto Press: Verbatim Ufficio Stampa di Claudia Erba Performer: Gioacchino Inzirillo D.o.p e regia: Andry Verga Aiuto regia: Fabio Cuccè Assistente: Jessica Barillaro Teatro di posa e mezzi tecnici Marterblack.it Fotografo: Franco Marino Pamela Guglielmetti veste abiti Mama b (Sara Braghin) Parrucchiera: Jennifer Marchesan BIO Pamela Guglielmetti è un'attrice, coreografa, regista, scrittrice e cantautrice: artista dalle mille sfumature, ha pubblicato il suo primo album, "L'eco dei mondi perduti" nel 2019, cui è seguito "Frammenti", disco candidato al Premio Tenco 2020. Nel 2021 ha pubblicato "Cammino controvento”, anch'esso candidato al Premio Tenco, che sembra racchiudere la massima essenza artistica della cantautrice. In uscita il prossimo autunno, su etichetta La Stanza Nascosta Records, il nuovo lavoro in studio. Link Official site: https://www.pamelaguglielmetti.com/ Ig: https://www.instagram.com/guglielmetti.pamela.artist/ Fb: https://www.facebook.com/Pamela.Guglielmetti.Artist COMUNICATO STAMPA In uscita il 21 aprile su tutte le piattaforme digitali -per l’etichetta La Stanza Nascosta Records- “Controluce siamo tutti uguali” esordio discografico di Jacopo Lorenzon -In rotazione radiofonica il singolo “Una cartolina”- In uscita il 21 aprile su tutte le piattaforme digitali, per l’etichetta La Stanza Nascosta Records, l’album “Controluce siamo tutti uguali”, esordio discografico di Jacopo Lorenzon. In rotazione radiofonica il singolo “Una cartolina”. “Controluce siamo tutti uguali”- racconta Jacopo Lorenzon- è un disco che parla di contraddizioni. Di debolezze e forza, di speranze e delusioni, di rassegnazioni e ripartenze. Ogni brano può essere letto in modi anche diametralmente opposti. Dipende dal punto di vista, dalle emozioni che chi ascolta sta provando. O che vuole provare, che ci vuole trovare in quel momento. Per poi guardare il tutto ancora da una prospettiva differente. E diversa ancora, poi. Sono contraddizioni. Tutti ne abbiamo, tutti dobbiamo farci i conti, nel bene o nel male. E va bene così. Dieci brani per un indie-pop diafano e impalpabile, con un cantato volutamente sommesso che sembra quasi provenire, come in teatro, dalla buca del suggeritore, adombrando disegni esistenziali in nuce, volutamente inconclusi. Bozzetti introspettivi dichiaratamente embrionali, nei quali la linea melodica sembra scorrere surrettiziamente, affiorando a tratti, a volte come una reminiscenza, a volte come una epifania. “Controluce siamo tutti uguali” è un racconto intimo e sperimentale, costruito anche attraverso l’impiego di strumenti non convenzionali (in “Dormiveglia” è una scatola di cartone, suonata con delle bacchette, a fungere da batteria); suggestioni nickeviane (si ascoltino in particolare lo strumentale “In absentia” e “Sporche di catrame”) e una chitarra acustica portante per un album che mette a nudo le dissonanze di una generazione irrisolta. Bio Jacopo Lorenzon, classe 1991, vive a Milano. “Controluce siamo tutti uguali” (La Stanza Nascosta Records) è il suo primo album. Link social: https://www.instagram.com/lorjackh/ Tracklist
Andrea Tamarindo (aeternum_tpng) Foto MC |
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Marzo 2024
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