Bellissimo pezzo firmato Angela Lonardo sugli aretini Cauteruccio, che, con "La vera storia du Pigeon Boiteaux" mandano in pensione il formato cd.
See more at : ilgiornaleoff.ilgiornale.it/2018/05/24/cauteruccio-lalbum-desordio-in-una-chiavetta-usb/ Dall’incontro artistico del marchigiano Jacopo D’Andreamatteo e del lombardo Luca Servodio nascono nel marzo 2016 i Killing Matthew, duo italiano con base in Francia, a Grenoble, al debutto discografico con l’album Addio nemico mio ( distribuito da La Stanza nascosta Records), preceduto dal singolo Naples jazz. Il singolo Naples jazz, da venerdì 25 disponibile su tutte le maggiori piattaforma digitali e in rotazione radiofonica su oltre ottanta emittenti è, nelle parole degli autori << un chiaro omaggio a Pino Daniele declinato in un inglese maccheronico. Attraverso le figure mitologiche e tragiche di Didone, Medea, Fedra e Edipo abbiamo inventato un inno all'alcool e al suo beneficio più grande: lenire per qualche ora il dolore. L'idea è quella di offrire un'alternativa al suicidio e alla tortura interiore. There is always a pain that has to be forgotten : se così deve essere, tanto vale dimenticare con l'aiuto del nettare per eccellenza: il vino, e perché no....anche qualche altro distillato, “pourvu qu'il fasse ses douze degrés cinq”, come diceva Boris Vian.>> Naples jazz, proposto in una veste totalmente acustica, è sorretto da un arrangiamento minimale ed elegante che disegna un contrappunto armonico con la linea vocale; il basso di Salvatore Papotto (produttore artistico del duo) conferisce profondità e plasticità al tappeto sonoro. Nel segno di una narrazione osmotica e deterritorializzante, i Killing Matthew sembrano regalarci la ricetta per esorcizzare la pesantezza del passato e la vertigine pericolosa dell’avvenire, facendo rivivere in musica-in un gioco di crossover e ibridazioni semantiche-la Parigi degli esistenzialisti e il Neapolitan Power, le dionisiache euforie celebrate nelle caves di Saint Germain e la porosità benjaminiana di una città in perenne divenire, capace di inglobare sempre nuove e sorprendenti costellazioni. Il videoclip ufficiale di Naples Jazz, per la regia di Sébastien Dos Santos e Daniel Gziwdek, è ambientato nella Salle Noire di Grenoble; le atmosfere anni cinquanta e la scelta stilistica del bianco e nero si sposano alla perfezione con il raccolto intimismo del singolo. La promozione del progetto è curata da Verbatim Ufficio Stampa della giornalista musicale Claudia Erba. Maggiori informazioni sulla pagina facebook del duo: https://www.facebook.com/TheKillingMatthewsBand/ e sul sito dell’etichetta discografica: http://www.lastanzanascostarecords.com/ In uscita oggi- venerdì 18 maggio- su oltre ottanta emittenti radiofoniche e su tutte le maggiori piattaforme digitali Blame it on you di Luca McMirti, una delle voci storiche del rock fiorentino dalla fine degli anni '80 ad oggi.
Fiorentino doc, classe 1969, leader storico dei Rockin' Sound Machine (nei quali ha militato dal 1989 al 1991) ed in seguito fondatore dei Dust'n'Bones e dei Del Sangre, McMirti ha successivamente abbracciato la carriera solista, mettendo in scena Luca Mc Mirti “Songbook”, uno spettacolo in chiave interamente acustica che lo ha visto- in versione one man band- ripercorrere i momenti più significativi della sua vita artistica, attraverso l’ esecuzione chitarra e voce dei brani che maggiormente hanno inciso sulla sua formazione. Vista l’ottima risposta allo spettacolo- una raffinata ed eterogenea retrospettiva musicale (dal soul fino al gospel, passando per il rock ed il grunge)- Luca McMirti, nel frattempo ritiratosi dalla scena dei live club, ha deciso di dare seguito ad un progetto sempre sognato e mai realizzato, un album in veste totalmente unplugged. E’ nato così Songs from the rain (distribuito dall’etichetta algherese, ma operativa su tutto il territorio nazionale, La Stanza Nascosta Records del musicista cecinese Salvatore Papotto), che verrà presentato al Circolo Teatro del Sale di Firenze mercoledì 6 giugno, anticipato dal singolo Blame it on you. Songs from the Rain è- nelle parole dell’autore- un disco oscuro, scarno e molto diretto. Stilisticamente si rifà a certe sonorità roots tipicamente americane. Un crossover di ispirazioni provenienti da artisti come White Buffalo, Bruce Springsteen, Mark Lanegan e molti altri ancora. Un condensato di rabbia, speranza e disillusione. Una cartolina in bianco e nero sulla realtà odierna filtrata da esperienze di vita vissuta. In Blame it on you- rock ballad acustica, che nella dolente essenzialità sembra rimandare alle atmosfere springsteeniane di Nebraska- McMirti coniuga in modo impeccabile andatura da rocker internazionale e sensibilità da autentico storyteller. Fondamentalmente- racconta McMirti- il brano rappresenta l'esigenza di giustificare i propri fallimenti, la ricerca di un capro espiatorio ai naufragi del quotidiano; l’ultima spiaggia prima di una serena autoanalisi. Il videoclip ufficiale, visibile da venerdì 18 sul canale you tube dell’artista e su quello dell’etichetta, per la regia di Irene Franchi e Roberta Morelli (Stacco12), è ambientato nella suggestiva cornice del fiorentino Teatro del Sale e si caratterizza per l’impianto minimalista del contesto visuale, sorretto da una ricerca accurata ed elegante del colore e della luce. La promozione del progetto è affidata alla giornalista musicale Claudia Erba (Verbatim Ufficio Stampa). Foto di Serenella Olivo "I testi sono insoliti ed accattivanti, ironici e divertenti, il sound risulta piacevole e godibilissimo, il tutto accompagnato dalla voce ben cadenzata e modulata del cantante e chitarrista. Indubbiamente i Cauteruccio realizzano una buona semina, ragionata e coscienziosa, rigorosa e meticolosa, per terreni futuri con un’ottima probabilità di fruttifera fertilità artistica, che possiede tutte le basi necessarie per successive maturazioni e mutazioni." (Francesca Amodio)
Leggi la recensione completa qui: meiweb.it/2018/05/15/leleganza-del-disco-di-francesca-amodio-le-recensioni-dei-dischi-di-a-toys-orchestra-e-cauteruccio/ Gli arrangiamenti sono di Felice Del Vecchio: come l’hai scelto e come avete lavorato al sound?
Felice Del Vecchio è marito, pianista, autore, cuoco, compositore e arrangiatore. Capite facilmente anche voi che è insostituibile. Chissà, forse l’ho scelto anche per le sue deliziose polpette alle noci! La scelta del sound, così come anche per il precedente “Storie d’amore non troppo riuscite”, è stata dettata esclusivamente dai nostri gusti musicali, che provengono da ascolti lontani e da un faticoso e minuzioso lavoro di preproduzione (casalinga). See more at: http://www.jazzit.it/non-inizia-bene-neanche-questo-weekendintervista-a-claudia-cantisani/ |
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Giugno 2024
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