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Giovanni luca valea: "iniziali" è l'ep del poeta e cantautore toscano

9/12/2021

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GIOVANNI LUCA VALEA:
DISPONIBILE DAL 9 DICEMBRE SU TUTTI I DIGITAL STORES
SU ETICHETTA LA STANZA NASCOSTA RECORDS
L’EP INIZIALI
DEL CANTAUTORE E POETA TOSCANO


Disponibile dal 9 dicembre su tutte le piattaforme digitali l’ep Iniziali del cantautore e poeta toscano Giovanni Luca Valea. 
Anticipato dal singolo Canzone per un mezzo uomo, in radio e sui digital stores dal 24 novembre, Iniziali, prodotto e distribuito da La Stanza nascosta Records, è il primo lavoro in studio di Valea.
Sei brani per un lavoro che rende anacronistica ogni definizione di genere, nutrendosi di distanze apparentemente incolmabili, tra suggestioni corali e una certa sregolatezza distorsiva.
Cantautore popolare ed elitario al tempo stesso, Valea alterna incisività ritmica e carezza melodica, echi medievali e cornice elettronica, sovrapponendo con sapienza sacro e profano, immediatezza sentimentale e simbolismo criptico.
Iniziali è un lavoro apodittico, che sfonda i codici sonori ed espressivi di certo cantautorato classico, dispiegando una vis icastica e incendiaria. 
Gli arrangiamenti, dall’impronta vagamente radioheadiana, non concedono quasi nulla al format del pop-rock tradizionale, enfatizzando i climax emotivi di un disco difficilmente etichettabile, combattuto tra spleen et idéal.




E’ disponibile il videoclip ufficiale di “Canzone per un mezzo uomo”, per la regia di Alessandro Mancuso (Zeta Focus)
Il videoclip- racconta il regista Alessandro Mancuso- vuole raccontare la genesi del brano ed è giocato sul “calore” dei colori e della fotografia. Abbiamo voluto dare un tono malinconico e riflessivo alla sessione in studio, complice anche l’immagine di Giovanni Luca, colto quasi nell’atto di parlare a se stesso, riflessa sul vetro.


Link al videoclip: 
https://youtu.be/sSxdw5Z8Fgc


Credits


  1. Faccia di Bronzo (Giovanni Luca Valea – Pietro Aquino)
  2. Lady Hawke (Giovanni Luca Valea) 
  3. Canzone per un mezzo uomo (PER B.) (Giovanni Luca Valea) 
  4. Signorina (Giovanni Luca Valea – Elia Martellini)
  5. È dura per tutti (Giovanni Luca Valea – Virginia Settesoldi) 
  6. Arrivederci, bellezza (Per E.) (Giovanni Luca Valea)
Prodotto da Salvatore Papotto
Mixato e masterizzato da Salvatore Papotto
Arrangiamenti: Papotto-Valea
Voce e chitarra acustica: Valea
Basso, pianoforte, synth, chitarre elettriche, programmazione archi, programmazione batterie: Salvatore Papotto


Note biografiche
Giovanni Luca Valea nasce a Firenze il 27 dicembre 1988. Dopo la pubblicazione di tre raccolte di poesie con case editrici indipendenti del territorio toscano, Canzoni di rabbia, poesie d’amore (2016), Una Storia che credevo di aver dimenticato (2019) e Una rosa al Padrone (2021) si avvicina dapprima come autore al mondo della canzone. Iniziali (La Stanza Nascosta Records, 2021) è il suo primo lavoro in studio.




Iniziali traccia per traccia (raccontato da Giovanni Luca Valea)


  1. Faccia di Bronzo (Giovanni Luca Valea – Pietro Aquino) è una canzone che sembra – prova ad essere – una lama di rasoio: è dedicata alla donna che tiene in piedi l’EP, Iniziali. C’è stato amore, c’è stata compassione, c’è stata molta poesia. Faccia di Bronzo, che apre la raccolta, è invece una stoccata durissima, quasi vigliacca: “Dici di piangere molto / ma io non sono ancora morto / e che tuo padre era d’oro”, a colpire, senz’altro ingiustamente, la memoria degli affetti più cari. Non dubito, ad ogni modo, che si tratti di una primitiva forma d’amore. Del resto, gli accordi di Pietro Aquino, il loro costante incalzare inventano un ritmo perfetto, ideale, capace di sposare al meglio le parole. In quanto alle parole, non mi assolvo né mi condanno, ma mi vedo arrossire mentre confesso queste piccole verità. La Musa, ché di questo si tratta, non rassomiglierà mai a se stessa, ma non ho favole da cantare né ritornelli che diano lezioni. E questo, forse, la rende una fonte di ispirazione infinita. 
 
  1. Lady Hawke (Giovanni Luca Valea) è la storia di un’attrice che perde, con l’avanzare degli anni, ogni forma di fascino e celebrità. Devo qualcosa, da un punto di vista prettamente musicale, a Simone Guarino. Era nei paraggi mentre tagliuzzavo per la canzone il vestito più adatto: suggeriva, indirizzava. È il tragico tracollo di chi insegue la celebrità – il successo, diceva qualcuno, è una cosa sbagliata – e vi si identifica totalmente. Ma è una critica, più o meno dura, più o meno riuscita, a chi crede che apparire sia una forma di salvezza. I temporali scoppiano e passano e, al mattino, le strade sono di nuovo asciutte.
 
  1. Canzone per un mezzo uomo (PER B.) (Giovanni Luca Valea) Questa canzone è il dono di una notte. Ricordo di averle dato una veste minima al pianoforte, tra una sigaretta e l’altra. Insieme, naturalmente, a molto sconforto e ad un po’ d’orgoglio. Mi rivolgo ad un uomo che ha trattenuto una donna che ho molto amato – era un tempo lontano, che spetta quasi alla leggenda – con ricatti terribili. Così, dalla mia prospettiva non sempre innocente, ho potuto ammirare veri e propri capolavori: dalle sue minacce di suicidio a profonde crisi esistenziali; ma oggi non è più così importante. I sentimenti fluiscono velocemente: fatto quello che dovevo, i rapporti sono cessati in fretta. Quello che ho potuto dire con questa canzone, l’ho detto. Ho avuto la fortuna di tornare, prima del previsto, ad altre occupazioni. 
Dal punto di vista musicale, ho profondamente amato l’arrangiamento di Salvatore Papotto, capace di cogliere l’intimismo del brano così come la sua auspicabile universalità, quasi liberatoria. I cori di Angela De Luca e Giulia Mugnaioni amplificano lo stupore, chiari e infiniti come sono. Devo molto a due maestri, Claudio Biancalani e Ivan Sardella, che hanno aiutato la mia mano che cadeva sul pianoforte. Senza di loro, la canzone sarebbe rimasta su un mucchio di fogli di una camera qualsiasi.


  1. Signorina (Giovanni Luca Valea – Elia Martellini) Può sembrare una canzoncina, ma avevo davvero qualcosa da dire. In particolare, nel verso “Guarda, sta sfilando il vento / chissà dal mare se applaudiranno”. Lo spettacolo del vento che alza le onde e marinai e pescatori che si raccomandano a qualche rassicurante divinità. La Signorina del brano è un affetto caro, pulito, familiare, e il ritornello mi somiglia molto, moltissimo. La gratitudine per aver scritto un nuovo brano, il dovere e il piacere di ringraziare – senza sapere, davvero, chi. Ricordo con piacere il maestro Elia Martellini soccorrermi con accordi perfetti mentre, come al solito, litigavo con la melodia.
 
  1. È dura per tutti (Giovanni Luca Valea – Virginia Settesoldi) La canzone forse più oscura dell’EP, piena di riferimenti e di simboli. Il Capitano, politicamente e polemicamente inteso, così come Vicolo del Panico, in odore d’anarchia. Ci sono uomini e donne che vivono le loro vite, ciascuno come può, ciascuno secondo le proprie possibilità ma, alla fine, nessuno scampa al dolore, soprattutto alla fatica. Il servo e Biancaneve ridotti a baciarsi nel seminterrato, ma neppure per il Principe, che li sorprende d’un tratto, è facile. Virginia ed io abbiamo scritto la musica insieme, chitarre alla mano, in un paio d’ore intense. Nonostante le mie balbuzie musicali, le nostre intenzioni hanno trovato un’armonia perfetta. 
 
  1. Arrivederci, bellezza (Per E.) (Giovanni Luca Valea) È la canzone che chiude l’EP, il trionfo e la disfatta di un amore raccontati in tre minuti. Che sembrano, peraltro, troppi. Ritengo sia il brano più vicino alla mia intimità, soprattutto perché si tratta della quindicesima stesura: quella definitiva. Non potrei volerla migliore o diversa da così. C’è E., la donna cui è dedicato il brano, con la sua carnalità ma anche la sua spiritualità più o meno oscura e profonda. “Mi offrivi il seno con dolcezza / mentre il tuo pover’uomo / intonava le mie canzoni”. Ricordo di avergliela fatta ascoltare al pianoforte. Nemmeno un verso racconta qualcosa di diverso dalla verità: le occupazioni alle quali sono infine tornato, la voglia infinita che ho avuto di rendere questa giovane donna, in un certo senso, poesia; l’amore.

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CLAUDIA CANTISANI: IL NUOVO SINGOLO è "L'AFFARE DI FAMIGLIA"

27/11/2021

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​In radio e su tutte le piattaforme digitali dal 27 novembre
il singolo
L’affare di famiglia
della vocalist e autrice Claudia Cantisani


Dopo l'anteprima su Rai News 24 è ora disponibile su YouTube anche il videoclip ufficiale del brano,
per la regia di Irene Franchi





In radio e su tutte le piattaforme digitali dal 27 novembre il singolo L’affare di famiglia della vocalist e autrice Claudia Cantisani, apripista del nuovo album Sabrina sul petrolio- terzo lavoro in studio dell’artista- di prossima uscita per La Stanza Nascosta Records.
Dopo l' anteprima esclusiva su Rai News 24 è ora disponibile su YouTube il videoclip ufficiale del brano, per la regia di Irene Franchi.


L’ormai collaudata coppia Cantisani- Del Vecchio, aggiunge un altro tassello al suo zibaldone pop-jazz, firmando un brano deliziosamente rétro.
Piccole miserie della vita coniugale, per dirla con Balzac, tradotte felicemente in forma canzone con visionario realismo.
Colonna sonora ideale degli speakeasy moderni, L’Affare di famiglia sembra restituire, nelle strofe, le suggestioni sonore dei Roaring Twenties, accentuando nel ritornello la contiguità con l’italiana canzone jazzata (la definizione è di Pierluigi Siciliani) degli anni ’30, ’40.
Il rimando è in particolare, all’ironica levità delle più riuscite composizioni di Chiosso- Luttazzi.




Viene in mente la massima tolstojana Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo ad entrare, da spettatori, in questo affare di famiglia; un avventuroso naufragio domestico sotto i marosi violenti dell’idealizzazione.
L’intonazione, l'emissione vocale, il vibrato e il fraseggio jazzistico di Claudia Cantisani vestono con maestria un triangolo amoroso atipico, che si nutre dell’assenza più acuta presenza della procace Giuseppina, amore mai dimenticato.
Una partitura a tratti grottesca, che mette a nudo le nostre povere, legittime(?), curiosità, sottende bagliori di riprovazione e, infine, sembra sospendere il giudizio sulla commedia umana di ciclici rimpianti e quotidiana, semiseria claustrofobia.


Il brano è accompagnato dal videoclip ufficiale, ideato e diretto da Irene Franchi e girato presso lo studio di Rosignano Solvay (LI) dello scultore e pittore Franco Mauro Franchi, che ha curato, insieme all’architetto Francesco Caramella, anche le scenografie.


Link al videoclip: https://youtu.be/SXGBENUk8po
​

L’attrice, Adelaide Palmieri (già vista in Basilicata coast to coast di Rocco Papaleo), e Claudia Cantisani indossano, rispettivamente, un ciondolo e una spilla realizzati ad hoc dall’artigiana e artista Ljuba Spreafico (La fabbrica della parole) con la tecnica della cancellatura, mutuata da Emilio Isgrò.
Ho voluto sottrarre al c.d furore cancellatorio- racconta l’artista di Lecco, naturalizzata sarda- parole che rimandassero alla rete di aspettative e pretese che intrappola spesso il rapporto di coppia.








LE DICHIARAZIONI DI CLAUDIA CANTISANI E FELICE DEL VECCHIO
Siamo come il gatto e la volpe- sintetizzano Claudia Cantisani e Felice Del Vecchio-: a noi piace farci gli affari degli altri!!
E gli affari più ricchi di sfumature sono sempre le beghe di famiglia o di coppia in cui puntualmente compare una Giuseppina, simbolo di un desiderio abbandonato o mai realizzato.
Il buffo è che, quasi sempre, Giuseppina, in quanto sogno inarrivabile, finisce per essere pensata come una dea, ma nella realtà è diventata solo una sciatta, apatica e anonima casalinga con le ciabatte fucsia col pelo!


Torna ne “L’affare di famiglia” il quinto piano come osservatorio poetico sul quotidiano, occhio vigile sul mondo: un universo (poco importa se paesano o cittadino) che si fa teatro di beghe, impicci, architetture esistenziali sgangherate e contraddittorie, drammi e opere buffe.
Sono le umane faccende ad appassionarci, ad animare tutte le storie che abbiamo raccontato, raccontiamo e racconteremo.




LE DICHIARAZIONI DELLA REGISTA
Ho pensato, fin dal primo ascolto de “L’Affare di famiglia”, di sfruttare, per la sua trasposizione visiva, le dualità sulle quali il brano innegabilmente è giocato.
A livello sonoro, alla ritmica solare fa da contraltare un testo che sento molto intimo e delicato per la tematica affrontata, quella delle contorte dinamiche intrafamiliari, così come un dualismo (inteso come antagonismo ma anche, in un certo senso, come complementarietà) esiste tra le figure femminili de L’affare .
A livello di impianto scenico questa chiave di lettura si è tradotta nella realizzazione di una pedana rotante che accompagna in modo fluido i cambi scena, scandendo un’alternanza così prossima tra le due figure femminili (la moglie e Giuseppina) da rappresentare metaforicamente quasi una compresenza (una fisica e l’altra a livello di ideazione idealizzante) nella quotidianità del marito.
Ho voluto creare due ambienti uguali e speculari, funzionali alla realizzazione di una cornice di interazione tra le due donne, separate ma contigue, rivali ma forse, in qualche modo, complici.
Ho voluto suggerire che Claudia Cantisani potesse essere narratore e oggetto della narrazione, in una coincidenza significativa tra io narrante e io narrato. La figura maschile è, a mio modo di vedere, carnefice ma anche succube di una situazione della quale crede di tenere solidamente le redini, ma che la sovrasta e la esautora.
Ho voluto enfatizzare il ruolo della finestra, confine e soglia, ingresso e limite, affaccio privilegiato su una realtà domestica che si rivela spoglia dei suoi attori, abitazione dismessa che delude l’aspettativa dello spettatore di indagare le scene di un dramma che si svolge, in realtà, al di fuori del plastico domestico, in maniera ben più autentica.
Le dimensioni ridotte del plastico della casa consentono di conferire alle singole inquadrature specifiche valenze espressive, in un avvicendarsi suggestivo di diversi piani che si fa portatore di un complesso ventaglio di sfumature, rimandi allusivi e ineliminabili ambiguità.


Credits Video
Ideato e diretto da Irene franchi
Scenografie: Francesco Caramella e Franco Mauro Franchi
Ripresa e montaggio: Irene Franchi
Con la partecipazione di Adelaide Palmieri
Si ringraziano Ilaria Franchi, Aurora D’Avanzo e Marco Mancini
Sponsor:
Vini Corona Ruia / Società Agricola Tenute Mereu Srl
La Fabbrica delle Parole di Ljuba Spreafico








Credits Brano:
Testo di Claudia Cantisani e Felice Del Vecchio
Musica e arrangiamento di Felice Del Vecchio
Tony Arco, drums
Caterina Crucitti, bass
Sergio Orlandi ,trumpet
Felice Del Vecchio, piano e organo Hammond


Registrato e mixato presso Artesuono Recording Studios Cavalicco (Udine) Italy
Etichetta: La Stanza Nascosta Records
Press: Verbatim Ufficio Stampa


Official site: https://www.claudiacantisani.com
Official Fb:
https://m.facebook.com/Claudia-Cantisani-151534341950/
Official Ig:
https://www.instagram.com/cantisaniclaudia81/

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GIOVANNI LUCA VALEA PUBBLICA IL SINGOLO "CANZONE PER UN MEZZO UOMO"

24/11/2021

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​GIOVANNI LUCA VALEA:

IN RADIO E SUI DIGITAL STORES DAL 24 NOVEMBRE 
IL SINGOLO
CANZONE PER UN MEZZO UOMO, 
APRIPISTA DELL’EP 
INIZIALI
DI PROSSIMA USCITA PER LA STANZA NASCOSTA RECORDS
-Disponibile anche il videoclip ufficiale, per la regia di Alessandro Mancuso-


Dal 24 novembre in radio e sui digital stores il singolo Canzone per un mezzo uomo di Giovanni Luca Valea, che anticipa l’ep Iniziali, primo lavoro in studio del cantautore, di prossima uscita per La Stanza Nascosta Records.


Il brano, sorretto da un arrangiamento vagamente radioheadiano, non concede quasi nulla al format del pop-rock tradizionale, dipanandosi in un crescendo sonoro ed emotivo, enfatizzato dalle architetture d’archi e dalle suggestioni della parte corale.


In Canzone per un mezzo uomo Valea sembra forzare i codici del cantautorato classico- dal quale pur prende le mosse - e coniare un linguaggio musicale peculiare, forte di una disarmante sensibilità testuale e interpretativa. 


E’ disponibile anche il videoclip ufficiale, per la regia di Alessandro Mancuso (Zeta Focus)
Il videoclip- racconta il regista Alessandro Mancuso- vuole raccontare la genesi del brano ed è giocato sul “calore” dei colori e della fotografia. Abbiamo voluto dare un tono malinconico e riflessivo alla sessione in studio, complice anche l’immagine di Giovanni Luca, colto quasi nell’atto di parlare a se stesso, riflessa sul vetro.


Link al videoclip: 
https://youtu.be/sSxdw5Z8Fgc
Questa canzone è il dono di una notte. Ricordo di averle dato una veste minima al pianoforte, tra una sigaretta e l’altra. Insieme, naturalmente, a molto sconforto e ad un po’ d’orgoglio. Mi rivolgo ad un uomo che ha trattenuto una donna che ho molto amato – era un tempo lontano, che spetta quasi alla leggenda – con ricatti terribili. Così, dalla mia prospettiva non sempre innocente, ho potuto ammirare veri e propri capolavori: dalle sue minacce di suicidio a profonde crisi esistenziali; ma oggi non è più così importante. I sentimenti fluiscono velocemente: fatto quello che dovevo, i rapporti sono cessati in fretta. Quello che ho potuto dire con questa canzone, l’ho detto. Ho avuto la fortuna di tornare, prima del previsto, ad altre occupazioni. 
Dal punto di vista musicale, ho profondamente amato l’arrangiamento di Salvatore Papotto, capace di cogliere l’intimismo del brano così come la sua auspicabile universalità, quasi liberatoria. I cori di Angela De Luca e Giulia Mugnaioni amplificano lo stupore, chiari e infiniti come sono.
Devo molto a due maestri, Claudio Biancalani e Ivan Sardella, che hanno aiutato la mia mano che cadeva sul pianoforte. Senza di loro, la canzone sarebbe rimasta su un mucchio di fogli di una camera qualsiasi.






Credits
Testo e musica: Giovanni Luca Valea
Arrangiamento: Salvatore Papotto
Voce e chitarra acustica: Giovanni Luca Valea
Cori: Angela De Luca E Giulia Mugnaioni
Basso, pianoforte, chitarre elettriche, synth, programmazione archi, programmazione batteria: Salvatore Papotto
Videoclip: Zeta Focus, regia di Alessandro Mancuso


Testo
Canzone per un mezzo uomo 
(G.L. Valea)
La notte va verso la fine
e ora canto a te
frughi tra le rovine
per un po’ d’oro
senza più decoro
Sembra che la tua vita
valga meno di niente
e tu aspetti paziente
ti scrivo a matita
liberamente
Sai, lei è venuta da poco
con un’ombra
dice che il suo tono roco
non le ferma le labbra
e sì, è stato fuoco
Sento bene la tua voce
chiama piano
non è più un amore feroce
qua la mia mano
parliamo
Hey, qua c’è la sua tazza,
un po’ di caffè,
 un bacio e una carezza:
tornerà a casa
come una ragazza
E quando appari sembri
davvero fiero
ma la tua forza di uomo
è ridotta ad un cero
Sulle colline a guardar
correre il fiume
torni a casa
per vegliare il lume
E lei è venuta da poco
con un’ombra
dice che il suo tono roco
non le ferma le labbra
e sì, è stato fuoco
E lei è venuta da poco
con un’ombra
dice che il suo tono roco
non le ferma le labbra
e sì, è stato fuoco
E guarda, un poco di luna:
buona fortuna.




Note Biografiche – Giovanni Luca Valea
Giovanni Luca Valea nasce a Firenze il 27 dicembre 1988. Dopo la pubblicazione di tre raccolte di poesie con case editrici indipendenti del territorio toscano, Canzoni di rabbia, poesie d’amore (2016), Una Storia che credevo di aver dimenticato (2019) e Una rosa al Padrone (2021) si avvicina dapprima come autore al mondo della canzone. Iniziali, di prossima uscita per La Stanza Nascosta Records, è il suo primo lavoro in studio.


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Claudia CANTISANI: IN ANTEPRIMA SU RAI NEWS 24 L'AFFARE DI FAMIGLIA

19/11/2021

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In radio e su tutte le piattaforme digitali dal 27 novembre

 il singolo
L’affare di famiglia
della vocalist e autrice Claudia Cantisani


Disponibile anche il videoclip ufficiale del brano 
-per la regia di Irene Franchi-
 in anteprima esclusiva su Rai News 24.




In radio e su tutte le piattaforme digitali dal 27 novembre il singolo L’affare di famiglia della vocalist e autrice Claudia Cantisani, apripista del nuovo album Sabrina sul petrolio- terzo lavoro in studio dell’artista- di prossima uscita per La Stanza Nascosta Records.
In anteprima esclusiva su Rai News 24 il videoclip ufficiale del brano, per la regia di Irene Franchi.
https://www.rainews.it/dl/rainews/media/Claudia-Cantisani-l-ironia-e-la-musica-ci-salvano-la-vita-3d165957-cd9c-4493-8390-caadd773ad74.html


L’ormai collaudata coppia Cantisani- Del Vecchio, aggiunge un altro tassello al suo zibaldone pop-jazz, firmando un brano deliziosamente rétro.
Piccole miserie della vita coniugale, per dirla con Balzac, tradotte felicemente in forma canzone con visionario realismo.
Colonna sonora ideale degli speakeasy moderni, L’Affare di famiglia sembra restituire, nelle strofe, le suggestioni sonore dei Roaring Twenties, accentuando nel ritornello la contiguità con l’italiana canzone jazzata (la definizione è di Pierluigi Siciliani) degli anni ’30, ’40. 
Il rimando è in particolare, all’ironica levità delle più riuscite composizioni di Chiosso- Luttazzi.




Viene in mente la massima tolstojana Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo ad entrare, da spettatori, in questo affare di famiglia; un avventuroso naufragio domestico sotto i marosi violenti dell’idealizzazione.
L’intonazione, l'emissione vocale, il vibrato e il fraseggio jazzistico di Claudia Cantisani vestono con maestria un triangolo amoroso atipico, che si nutre dell’assenza più acuta presenza della procace Giuseppina, amore mai dimenticato.
Una partitura a tratti grottesca, che mette a nudo le nostre povere, legittime(?), curiosità, sottende bagliori di riprovazione e, infine, sembra sospendere il giudizio sulla commedia umana di ciclici rimpianti e quotidiana, semiseria claustrofobia.


Il brano è accompagnato dal videoclip ufficiale, ideato e diretto da Irene Franchi e girato presso lo studio di Rosignano Solvay (LI) dello scultore e pittore Franco Mauro Franchi, che ha curato, insieme all’architetto Francesco Caramella, anche le scenografie.
L’attrice, Adelaide Palmieri (già vista in Basilicata coast to coast di Rocco Papaleo), e Claudia Cantisani indossano, rispettivamente, un ciondolo e una spilla realizzati ad hoc dall’artigiana e artista Ljuba Spreafico (La fabbrica della parole) con la tecnica della cancellatura, mutuata da Emilio Isgrò.
Ho voluto sottrarre al c.d furore cancellatorio- racconta l’artista di Lecco, naturalizzata sarda- parole che rimandassero alla rete di aspettative e pretese che intrappola spesso il rapporto di coppia.








LE DICHIARAZIONI DI CLAUDIA CANTISANI E FELICE DEL VECCHIO
Siamo come il gatto e la volpe- sintetizzano Claudia Cantisani e Felice Del Vecchio-: a noi piace farci gli affari degli altri!!
E gli affari più ricchi di sfumature sono sempre le beghe di famiglia o di coppia in cui puntualmente compare una Giuseppina, simbolo di un desiderio abbandonato o mai realizzato.
Il buffo è che, quasi sempre, Giuseppina, in quanto sogno inarrivabile, finisce per essere pensata come una dea, ma nella realtà è diventata solo una sciatta, apatica e anonima casalinga con le ciabatte fucsia col pelo!


Torna ne “L’affare di famiglia” il quinto piano come osservatorio poetico sul quotidiano, occhio vigile sul mondo: un universo (poco importa se paesano o cittadino) che si fa teatro di beghe, impicci, architetture esistenziali sgangherate e contraddittorie, drammi e opere buffe.
Sono le umane faccende ad appassionarci, ad animare tutte le storie che abbiamo raccontato, raccontiamo e racconteremo.




LE DICHIARAZIONI DELLA REGISTA 
Ho pensato, fin dal primo ascolto de “L’Affare di famiglia”, di sfruttare, per la sua trasposizione visiva, le dualità sulle quali il brano innegabilmente è giocato.
A livello sonoro, alla ritmica solare fa da contraltare un testo che sento molto intimo e delicato per la tematica affrontata, quella delle contorte dinamiche intrafamiliari, così come un dualismo (inteso come antagonismo ma anche, in un certo senso, come complementarietà) esiste tra le figure femminili de L’affare .
A livello di impianto scenico questa chiave di lettura si è tradotta nella realizzazione di una pedana rotante che accompagna in modo fluido i cambi scena, scandendo un’alternanza così prossima tra le due figure femminili (la moglie e Giuseppina) da rappresentare metaforicamente quasi una compresenza (una fisica e l’altra a livello di ideazione idealizzante) nella quotidianità del marito.
Ho voluto creare due ambienti uguali e speculari, funzionali alla realizzazione di una cornice di interazione tra le due donne, separate ma contigue, rivali ma forse, in qualche modo, complici.
Ho voluto suggerire che Claudia Cantisani potesse essere narratore e oggetto della narrazione, in una coincidenza significativa tra io narrante e io narrato. La figura maschile è, a mio modo di vedere, carnefice ma anche succube di una situazione della quale crede di tenere solidamente le redini, ma che la sovrasta e la esautora. 
Ho voluto enfatizzare il ruolo della finestra, confine e soglia, ingresso e limite, affaccio privilegiato su una realtà domestica che si rivela spoglia dei suoi attori, abitazione dismessa che delude l’aspettativa dello spettatore di indagare le scene di un dramma che si svolge, in realtà, al di fuori del plastico domestico, in maniera ben più autentica.
Le dimensioni ridotte del plastico della casa consentono di conferire alle singole inquadrature specifiche valenze espressive, in un avvicendarsi suggestivo di diversi piani che si fa portatore di un complesso ventaglio di sfumature, rimandi allusivi e ineliminabili ambiguità. 


Credits Video
Ideato e diretto da Irene franchi
Scenografie: Francesco Caramella e Franco Mauro Franchi
Ripresa e montaggio: Irene Franchi
Con la partecipazione di Adelaide Palmieri
Si ringraziano Ilaria Franchi, Aurora D’Avanzo e Marco Mancini
Sponsor: 
Vini Corona Ruia / Società Agricola Tenute Mereu Srl
La Fabbrica delle Parole di Ljuba Spreafico








Credits Brano:
Testo di Claudia Cantisani e Felice Del Vecchio
Musica e arrangiamento di Felice Del Vecchio
Tony Arco, drums
Caterina Crucitti, bass
Sergio Orlandi ,trumpet
Felice Del Vecchio, piano e organo Hammond


Registrato e mixato presso Artesuono Recording Studios Cavalicco (Udine) Italy
Etichetta: La Stanza Nascosta Records
Press: Verbatim Ufficio Stampa


Official site: https://www.claudiacantisani.com
Official Fb: 
https://m.facebook.com/Claudia-Cantisani-151534341950/
Official Ig:
https://www.instagram.com/cantisaniclaudia81/


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Stefano Barotti in concerto: annunciate le nuove date

19/11/2021

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​Comunicato stampa



Stefano Barotti in concerto: annunciate le nuove date


26 novembre a L'armadillo di Courmayeur (Ao) 
Info e prenotazioni: 349 4059820


27 novembre al Teatro Besostri di Mede (PV)
Prenotazione biglietti: amicidelteatrobesostri@gmail.com tel: 334/ 6589859


Annunciate le nuove date live del cantautore massese Stefano Barotti, che si esibirà il 26 novembre a L’Armadillo di Courmayeur (Ao) e il 27 novembre al Teatro Besostri di Mede (Pavia).


Accompagnato da Michelangelo Surdo, chitarra elettrica e ukulele, Pietro Martinelli al contrabbasso e Vladimiro Carboni alla batteria (la Painter Loser Band), Stefano Barotti proporrà alcuni brani tratti dall’ultimo album Il Grande Temporale (La Stanza Nascosta Records, 2021), nonché un excursus negli oltre vent’anni di fortunata carriera.


Non mancheranno incursioni negli episodi più felici di Uomini in costruzione (Compositore di canzoni), Pensieri Verticali (La ragazza) e Gli ospiti.


Le date sono sostenute dagli storici partner Kia Motors e Velier/TRIPLEA di Genova. 


Stefano Barotti ha condiviso palco e canzoni, tra gli altri, con John Popper, Jono Manson, Kevin Trainor, Paolo Bonfanti, Joe Pisapia, Momo, Max De Bernardi, I Gang, Jaime Michaels, Nada, Kreg Viesselman, Nima Marie.




Hanno scritto de Il grande Temporale:




Un lavoro eccellente. (Michele Manzotti, La Nazione)


Il mood vintage, dal vago sapore progressivo, rimanda al percorso di artisti come Stefano Testa o Oscar Prudente, complice un’atmosfera complessiva pacata ma incisiva, con testi ispirati e che hanno la forza di raccontare, di tramandare storie come sanno fare i grandi artisti.(Luigi Cattaneo, ProgressivaMente)


Un maestro, Stefano Barotti, la cui musica va tenuta nelle immediate vicinanze, pronta ad in-tervenire in tutte le circostanze della vita, da custodire nei rivoli quotidiani, negli anfratti più impensati,pronta ad essere utilizzata per ricordare, riflettere, gioire e, senza dubbio, piangere. (Athos Enrile, Mat2020)


Il nuovo disco del cantautore Stefano Barotti è senz'altro tra i più riusciti della sua discografia. (Michele Neri, Vinile)


Uno dei dischi più belli dell’anno appena trascorso, ed un’occasione da non mancare per tutti coloro che da un disco cercano qualità e capacità di emozionarsi. (Marcello Matranga, Mescalina)








Official site: https://www.stefanobarotti.net


Official Fb: https://www.facebook.com/stefanobarotti


Official Ig: https://www.instagram.com/stefanobarotti/

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