![]() In uscita il 20 febbraio in radio e su tutte le piattaforme digitali “Gagarin”, nuovo singolo del cantautore Luridiana. Il brano, accompagnato dal videoclip per la regia di Daniele Russo (pubblicato in anteprima esclusiva da TGcom24, https://www.tgcom24.mediaset.it/2023/video/ecco--gagarin--il-nuovo-singolo-del-cantautore-luridiana_61137955-02k.shtml?fbclid=IwAR3q23307DryTX_Emgi6-Wbr75QnffzvxE5R3exCc-IP1aGndvpjoH4Z6Uo ), anticipa l’uscita dell’album “Orgasmo Casto”, prevista per il prossimo 3 marzo su etichetta La Stanza Nascosta Records. Il singolo, che porta il nome del primo uomo a volare nello spazio e a orbitare intorno alla terra, è in realtà pura ideazione di un viaggio senza viaggio, sospeso nel limbo germinale del sogno. “Gagarin”- racconta Giacomo Luridiana, in arte Luridiana- è una canzone sul viaggio e sulla sua assenza, sul voler conoscere tutto di tutti i mondi e sul non partire mai. Personalmente ho sempre avuto un problema a staccarmi dalle cose vecchie, e di conseguenza ad attaccarmi a quelle nuove. Credo che, in parte, il brano tratti anche di questo. La scrittura immaginifica di Luridiana disegna un brano evocativo e di immediato impatto radiofonico, sorretto da una vocalità agile e, a tratti, sincopata. Presto uscirà “Orgasmo Casto”- prosegue il cantautore. E’ il mio primo album e sono felicissimo di pubblicarlo. Le canzoni le ho scritte nell’arco di quasi 4 anni e raccolte in un progetto che vuole raccontare una relazione, un incontro da prima che nasca fino a dopo la sua fine. Link al videoclip non in elenco: https://www.youtube.com/watch?v=6EF6mpk6xmY Crediti brano: Musica, Testo, Voce, Chitarre e Synth: Luridiana Registrazione voci e editing: Salvatore Papotto presso La Stanza Nascosta Records, Costa Paradiso (SS) Batteria: Giuseppe Iacoviello, presso il Massive Arts (Via Eugenio Villoresi, 24, 20143 Milano MI) Missaggio e mastering: Luridiana Crediti video: Regia, riprese, montaggio e color: Daniele Russo (https://www.danielerussofilmmaker.it/) Location: Elleffe Studio, Via Giovanni Cadolini 3, Milano ( https://www.instagram.com/elleffe.studio/) Bio Giacomo Luridiana, in arte Luridiana, è un cantautore di Milano. Tra i suoi ascolti Linkin Park, Joji e- su tutti- Springsteen. Suona la chitarra classica e, fin da piccolo, scrive poesie. Nel 2019 vince la quarta edizione del concorso letterario e musicale Divagazioni d’Arte con il brano “Sempre la stessa musica”. Ha inoltre all’attivo i singoli autoprodotti “It’s be Lovely” (2019), “Il Diavolo del Jersey”, “Beheaded” e “Ye” (2020), “Primavera”, “Cobra”, “La mia Città” e “La Stagione” (2021). “Orgasmo Casto”, di prossima uscita per La Stanza Nascosta Records e anticipato dal singolo “Gagarin”, è il suo primo album. LINK SOCIAL: https://www.instagram.com/giacomoluridiana/ TESTO Vorrei avere uno Shuttle giù in cantina e volare alla cintura di Orione Poi slacciargliela e prendermi qualcosa di così lontano che Ancora non sembra qui E vorrei avere un cavallo bianco Ed essere il primo in fila per salvarti Dal Re del Grande Nord Ma io non vado via domani Forse domani Vorrei fare il pilota e un giorno ripartire con l’aereo vuoto E portarlo a spasso finché non decide lui Dove fermarci e scriverti “raggiungimi qui” E vorrei lanciar le mie monete Nel Pacifico e nell’Atlantico Ma io non vado via domani Forse domani ![]() GIOVANNI LUCA VALEA: IN USCITA IL 20 GENNAIO SU TUTTI I DIGITAL STORES SU ETICHETTA LA STANZA NASCOSTA RECORDS L’Ep LA DISCIPLINA DEL SOGNO DEL CANTAUTORE E POETA TOSCANO Disponibile dal 20 gennaio su tutte le piattaforme digitali l’ep La disciplina del sogno del cantautore e poeta toscano Giovanni Luca Valea. Anticipato dal singolo Colibrì, in radio e sui digital stores dal 25 novembre, La disciplina del sogno, distribuito da La Stanza Nascosta Records, è il secondo lavoro in studio di Valea. La copertina dell’ep è un bozzetto del pittore Paolo Staltari. La disciplina del sogno riconferma Valea come battitore libero, capace di emanciparsi da una dimensione meramente derivativa- la melodia del cantautorato colto anni settanta- e di regalare all’ascoltatore squarci folgoranti di inedita contemporaneità. Il suo discorso poetico-musicale travalica ogni confine di genere, confluendo in un ritratto metatemporale e semanticamente policromatico, dominato dalla suggestioni pervasive del violino e sospeso tra umori umbratili e improvvisa redenzione luminosa. Un tempo, come oggi, gli uomini marciano via con coraggio: toccherà sognare il sole, sperare appena in un raggio. Gioco accanto alle parole, respiro aria da ultimo viaggio- canta Valea in Vivo in modo straordinario, abstract concettuale di una dolente sinfonia dell’inquietudine. Gli arrangiamenti esulano dalle stereotipie del pop-rock tradizionale; i tratteggi folk (si ascolti in particolare Una gatta di nome A), le suggestioni barocche (Sì! ha un andamento quasi da rondò, che alterna felici variazioni alla fissità dell’episodio di base) e le atmosfere vicine agli eighties dei synth iniettano nelle maglie compositive benefiche- e sconfinanti- aperture. “La disciplina del sogno” è un’espressione che cela, forse invano, la sofferenza che è presente dietro alcune delle tracce di questo EP – l’ultima in particolare – e che ha segnato, più in generale, lo scorso anno, proprio nel pieno della fase creativa- racconta Giovanni Luca Valea. Amo molto il termine “disciplina”, profondamente interiore. L’ho avvicinato a “sogno” per ragioni di natura davvero troppo intima. Semplicemente pare che debba sognare un po’ troppo spesso e, allora, vivo questa fragilità come una parte privilegiata della mia vita, cercando di addomesticarla, di renderla meno selvaggia. In definitiva, citando Karl Lagerfeld, posso dire che “Mi piace l’idea della pazzia unita alla disciplina”. Note biografiche Giovanni Luca Valea nasce a Firenze il 27 dicembre 1988. Dopo la pubblicazione di tre raccolte di poesie con case editrici indipendenti del territorio toscano, Canzoni di rabbia, poesie d’amore (2016), Una Storia che credevo di aver dimenticato (2019) e Una rosa al Padrone (2021) si avvicina dapprima come autore al mondo della canzone. Ha all’attivo l’ep Iniziali (La Stanza Nascosta Records, 2021) Link utili: IG: https://www.instagram.com/newskinfortheoldceremony/ CREDITS 1.Sì! Testo e musica di Giovanni Luca Valea Arrangiamento di Virginia Settesoldi Mix e Master di Salvatore Papotto 2.Una gatta di nome A Testo e musica di Giovanni Luca Valea Arrangiamento di Claudio Biancalani Mix e Master di Salvatore Papotto 3.Colibrì Testo e musica: Giovanni Luca Valea Arrangiamento e basso: Claudio Biancalani Voce femminile: Giulia Mugnaioni Chitarra: Virginia Settesoldi Violino: Elia Martellini Mix e Master di Salvatore Papotto 4.In fondo Testo di Giovanni Luca Valea Musica di Virginia Settesoldi e Giovanni Luca Valea Arrangiamento di Virginia Settesoldi Voce femminile di Giulia Mugnaioni Mix e Master di Salvatore Papotto 5.Julie Testo e musica di Giovanni Luca Valea Arrangiamento di Claudio Biancalani Mix e Master di Salvatore Papotto 6.Vivo in modo straordinario Testo di Giovanni Luca Valea Musica di Virginia Settesoldi e Giovanni Luca Valea Arrangiamento di Virginia Settesoldi Mix e Master di Salvatore Papotto La disciplina del sogno nel racconto, traccia per traccia, di Giovanni Luca Valea Colibrì Colibrì è un brano che deve qualcosa, lo confesso, al titolo di una poesia di Raymond Carver. È una canzone che fatico a definire d’amore, è il ritratto di una donna e insieme una vecchia storia che aveva qualcosa da dire. Non ricordo la notte della stesura definitiva, faccenda che mi fa pensare che sia sempre esistita; ad ogni modo carta e chitarra erano lì e, per fortuna, c’ero anche io. E tra la guerra, le fughe e il dolore c’è sempre una luce, e l’unica luce è proprio essere amati sulla terra, non altrimenti si vive. Un brano che gioca sul senso dello splendore, credo. Ho avuto la fortuna di farmi affiancare da collaboratori straordinari: da Virginia Settesoldi a Claudio Biancalani, passando per Elia Martellini e il prezioso lavoro di missaggio di Salvatore Papotto. Colibrì apre il lavoro “La disciplina del sogno” come un compromesso tra le varie canzoni dell’EP. Qualcuno ha detto che il compresso è l’antica arte della nobiltà. Può darsi, ma Colibrì l’avrei scelta in ogni caso, nobiltà a parte. Una gatta di nome A È una canzone per la mia giovane gatta. Non sapevo che nome darle ma poi, vedendola così bella e libera, ho pensato di chiamarla A, A di amore e di anarchia. Mi è parso subito perfetto. Nei suoi occhi così comuni e tuttavia di uno splendido verde ho visto le piazze e la felicità, la peculiare capacità degli animali di accettare un essere umano - in questo caso me - senza possibilità di pregiudizio. Si! Sì! è una canzone d’amore e di rimpianto. È la triste certezza che molte cose devono morire e che, date le spalle ai sogni con il cappello e gli occhiali scuri - come d’abitudine - tocca rassegnarsi alla vita degli altri, ai loro spostamenti del cuore. Vuole esprimere davvero, con il verso “e ti ho vista splendere e oscurare”, i tratti del carattere di questa donna, il suo irresistibile disordine. E, in fondo, c’è la parola, questa forza primitiva che fa urlare “Sì!” e concede di scrivere, di cantare. Julie È una storia piuttosto vera, forse troppo. L’ho scritta davanti a questa giovane donna in una vecchio locale della città. Julie era soltanto l’ultimo dei suoi nomi e i vestiti erano, come al solito, di fortuna. Credeva di essere magica e non ho mai pensato di contraddirla. Mi è sembrata, nei suoi tratti, eroica. Per questo l’ho paragonata a Giovanna d’Arco, la sfortunata pulzella d’Orleans, che si spoglia finalmente della leggenda e si abbandona alla sensualità, alla sete d’amore che accomuna tutti noi. L’ho vista ballare di notte in una piazza, senza imbarazzo. Era la libertà nel suo stato più puro, forse la parte più nascosta di ciascuno di noi. In fondo In fondo è una canzone che racconta degli amori che appaiono quando la bottiglia è vuota e tocca tornare, in qualche maniera, verso casa. Ho amato molto l’uso dei synth e l’andamento crescente del brano, che esplode alla fine anche grazie alla voce di Giulia Mugnaioni. Ha qualcosa di scanzonato, anche se sembra esordire con un tono grave, di rimpianto. C’è una certa sordida felicità nel finire la bottiglia e vedersi comparire un volto, oltre ad una strana fierezza. E poi racconta un tratto del mio carattere, il silenzio di chi avrebbe troppo da dire, che sento molto vicino alla mia personalità. Vivo in modo straordinario È la canzone più malinconica dell’EP, scritta in un momento di profonda sofferenza e tuttavia dotata di una veste musicale molto in contrasto con il testo. È stata una buona scelta, suppongo. Non avrei voluto concedere troppo della mia sensibilità. Ho scritto i primi versi a Roma, sulla panchina di un binario, e l’ho finita - non ricordo come e dove - qualche tempo dopo. Credo che l’arrangiamento ne valorizzi certi aspetti. Lo apprezzo molto, in particolare per l’uso del pianoforte. ![]() IN USCITA IL 9 DICEMBRE SU ETICHETTA LA STANZA NASCOSTA RECORDS ORACOLI, SECONDO LAVORO IN STUDIO DELLA CANTAUTRICE LAURA BENVENUTI In uscita il 9 dicembre su tutte le piattaforme digitali “Oracoli”, secondo lavoro in studio della cantautrice riminese Laura Benvenuti, distribuito dall’etichetta La Stanza Nascosta Records. Oracoli è un affaccio privilegiato su un paesaggio introspettivo, il percorso spirituale di un’artista che sembra parafrasare, in musica, Andrej Tarkovskij, nel ricordarci che c’è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Una scrittura capace di coniugare naïveté e saldo aggancio al presente e una vocalità, quella di Laura Benvenuti, dalle suggestioni fanciullesche e sussultorie disegnano un lavoro raffinato, tra archi ed elettronica, pathos e guizzo pop. “Oracoli” - spiega Laura Benvenuti - racchiude otto tracce, due delle quali propongono lo stesso brano in versione acustica (voce e piano) ed elettrica/elettronica. Ogni pezzo porta con sé un frammento di consapevolezza ritrovato grazie ad un viaggio introspettivo di ascolto e ricerca. Traccia dopo traccia si svela il mistero, le domande trovano una risposta, il puzzle si ricompone e tutto trova un senso di pace e armonia. Uno dei temi è la rottura degli schemi, primo fra tutti quello di cercare sempre la riposta fuori da sé attraverso meccanismi contorti della mente, costruiti su sovrastrutture ereditate e ricevute da chi ci ruota intorno. Da questo bisogno di rottura e di ricerca nasce il desiderio di rivedere anche l’arrangiamento dei brani, il superamento del precedente stile - più acustico e a metà tra pop e jazz dal sapore latino - e l’ingresso in un mondo fatto di contaminazioni elettroniche su sonorità acustiche, assemblate da un arrangiamento d’archi per violino, viola e violoncello. Una scelta ben precisa, che ho curato insieme al produttore Cristian Bonato e al musicista e arrangiatore Federico Mecozzi. TRACKLIST Agosto Rondini a Maggio Tempo Alma gèmea Neve Oracoli Amore così com’è Oracoli (versione acustica) CREDITS Agosto Parole e musica di Laura Benvenuti Laura Benvenuti: voce Massimo Marches: chitarra Federico Mecozzi: violini e arrangiamento archi Anselmo Pelliccioni: violoncello Cristian Bonato: synth e programming Arrangiamento: Cristian Bonato e Federico Mecozzi Produzione artistica: Laura Benvenuti, Cristian Bonato e Federico Mecozzi Registrato e mixato da Cristian Bonato presso Numeri Recording, Cavallino (RN) Masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà Studio, Tredozio (FC) Foto Copertina: Enrico De Luigi per Pancromatica Rondini a maggio Parole e musica di Laura Benvenuti Laura Benvenuti: voce Pianoforte: Andrea Bolognesi Federico Mecozzi: violini e arrangiamento archi Anselmo Pelliccioni: violoncello Cristian Bonato: synth e programming Arrangiamento: Cristian Bonato e Federico Mecozzi Produzione artistica: Laura Benvenuti, Cristian Bonato e Federico Mecozzi Registrato e mixato da Cristian Bonato presso Numeri Recording, Cavallino (RN) Masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà Studio, Tredozio (FC) Tempo Parole di Laura Benvenuti Musica di Andrea Bolognesi Laura Benvenuti: voce Andrea Bolognesi: piano Federico Mecozzi: violini e arrangiamento archi Anselmo Pelliccioni: violoncello e contrabbasso Cristian Bonato: synth e programming Luca Piccari: batteria Arrangiamento: Cristian Bonato e Federico Mecozzi Produzione artistica: Laura Benvenuti, Cristian Bonato e Federico Mecozzi Registrato e mixato da Cristian Bonato presso Numeri Recording, Cavallino (RN) Masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà Studio, Tredozio (FC) Foto Copertina: Enrico De Luigi per Pancromatica Alma Gèmea Parole e musica di Laura Benvenuti Laura Benvenuti: voce Massimo Marches: chitarra Federico Mecozzi: violini e arrangiamento archi Anselmo Pelliccioni: violoncello Cristian Bonato: synth e programming Arrangiamento: Cristian Bonato e Federico Mecozzi Produzione artistica: Laura Benvenuti, Cristian Bonato e Federico Mecozzi Registrato e mixato da Cristian Bonato presso Numeri Recording, Cavallino (RN) Masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà Studio, Tredozio (FC) Neve Parole di Laura Benvenuti e Andrea Amati Musica di Laura Benvenuti Laura Benvenuti: voce Pianoforte: Andrea Bolognesi Federico Mecozzi: violini e arrangiamento archi Anselmo Pelliccioni: violoncello Cristian Bonato: synth e programming Arrangiamento: Cristian Bonato e Federico Mecozzi Produzione artistica: Laura Benvenuti, Cristian Bonato e Federico Mecozzi Registrato e mixato da Cristian Bonato presso Numeri Recording, Cavallino (RN) Masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà Studio, Tredozio (FC) Oracoli Parole e musica di Laura Benvenuti Laura Benvenuti: voce Massimo Marches: chitarra Federico Mecozzi: violini e arrangiamento archi Cristian Bonato: synth e programming Arrangiamento: Cristian Bonato e Federico Mecozzi Produzione artistica: Laura Benvenuti, Cristian Bonato e Federico Mecozzi Registrato e mixato da Cristian Bonato presso Numeri Recording, Cavallino (RN) Masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà Studio, Tredozio (FC) Amore cosi com’è Parole e musica di Laura Benvenuti Laura Benvenuti: voce Andrea Bolgnesi: pianoforte Batteria: Michele Iaia Contrabbasso: Andrea Alessi Federico Mecozzi: violini e arrangiamento archi Cristian Bonato: synth e programming Arrangiamento: Cristian Bonato e Federico Mecozzi Produzione artistica: Laura Benvenuti, Cristian Bonato e Federico Mecozzi Registrato e mixato da Cristian Bonato presso Numeri Recording, Cavallino (RN) Masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà Studio, Tredozio (FC) Oracoli (versione acustica) Parole e musica di Laura Benvenuti Laura Benvenuti: voce Andrea Bolognesi: pianoforte Produzione artistica: Laura Benvenuti, Cristian Bonato Registrato e mixato da Cristian Bonato presso Numeri Recording, Cavallino (RN) Masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà Studio, Tredozio (FC) Foto Copertina ALBUM: Enrico De Luigi per Pancromatica Bio breve Diplomata in Teoria e solfeggio al Conservatorio "Gioachino Rossini” di Pesaro (PU) e laureata in Medicina e Chirurgia, Laura Benvenuti-cantautrice, interprete, pianista e flautista-ha all’attivo l’album “Un’idea” (2017, autoprodotto), il singolo “Amore così com’è” (2020, prodotto dal chitarrista e produttore italiano Giovanni Maggiore, in arte Giuvazza- collaborazioni, tra gli altri, con Eugenio Finardi, Levante, Manuel Agnelli, Niccolò Fabi, Max Gazzè) e i singoli “Tempo” e “Agosto” (La Stanza Nascosta Records, 2022) Tutti e tre i singoli verranno inseriti nel nuovo lavoro discografico in uscita a dicembre per La Stanza Nascosta Records; "Amore così com’è” verrà proposto in una nuova veste sonora. Link social Fb: https://www.facebook.com/LauraBenvenuti27 Ig: https://www.instagram.com/benvenuti_laura/ “Oracoli” raccontato, traccia per traccia, da Laura Benvenuti “Agosto” è il mese della mia nascita. Da qui sono partita con l’urgenza di riempire vuoti e ristabilire un equilibrio tra mancanze e presenze. Agosto racconta questo viaggio catartico dove l’assenza della persona che sentivo guida e protezione è diventata occasione di ricerca interiore e di rinascita. Agosto nasce da un senso di perdita che mi ha restituito la spinta per entrare in contatto profondo con me stessa e iniziare un percorso di ricerca e ascolto. Anche qui, come nelle altre canzoni del disco il tema è il ritorno all’interno. Lo spostamento da fuori a dentro. La catarsi, la trasformazione e la riconoscenza verso la vita che solo apparentemente toglie. Grazie a quell’assenza ho ritrovato la fiducia nell’esistenza e la consapevolezza di arrivare nel posto giusto al momento giusto con la promessa di una nuova visione di sé, degli altri e dell’amore. L’amore che resta, nonostante la lontananza di chi amiamo, perché ci appartiene da sempre. “Rondini a Maggio” è l’ultimo nato dell’album. E’ una dichiarazione di libertà, l’espressione del bisogno di “svuotarsi le tasche piene di paure” per ritornare a vivere se stessi senza maschere. Il testo è molto chiaro ed esplicito e si appoggia su una struttura armonica semplice e cadenzata, con gli archi che sostengono questo viaggio in volo delle rondini a maggio o le matite colorate nella mano di un bambino. Il brano racconta la semplicità dell’essere quando è lasciato libero di esprimere se stesso spontaneamente e senza veli. “Tempo” è la scelta di fluire attraverso l’esistenza. La consapevolezza che il presente è l’unica certezza capace di regalare stupore e svelare verità nascoste. Accettare che tutto è perfetto così com’è, abbandonarsi allo scorrere di un tempo che nega ogni forma di controllo e manipolazione. “Tempo” è la resa, la fiducia, l’amore per la vita in qualsiasi modo si manifesti. Un inno ad abbandonare le aspettative e godersi il viaggio, l’ “oggi, qui e ora e adesso”. “Alma Gèmea” è l’unico brano del disco nato in lingua brasiliana e poi tradotto in italiano. Il titolo, rimasto in lingua brasiliana, porta con sé il suono di queste due parole che riecheggiano su una parte strumentale in cui prevalgono gli archi su un sottofondo elettronico appena percepibile. Il testo è ancora una volta il desiderio di portarmi dentro alla ricerca di quell’anima gemella che troppo spesso viene cercata fuori prima che dentro se stessi. Un incontro d’amore con la parte più vera e profonda di sé per non perdersi nell’incontro con gli altri. “Neve” è l’altro brano dell’album, insieme a “Tempo”, scritto a quattro mani. Questa volta però il testo è nato dalla collaborazione con il cantautore Andrea Amati. “Neve” nasce da suggestioni raccolte durante una passeggiata notturna sulla neve illuminata dalla luce della luna piena. “Neve” è la trasformazione, l’evanescenza, l’impermanenza. E’ l’unico brano del disco che racconta l’amore permeato da queste qualità, è un incontro che riporta alla dimensione intima e solitaria di un ricordo immaginato o realmente vissuto. “Oracoli” è il brano che porta il titolo dell’album. E’il primo nato e l’unico presente in due versioni (acustica ed elettrica/elettronica). Il testo riassume il senso e il significato di tutto il percorso fatto per arrivare alla realizzazione dell’intero album. Un “cambio di direzione” e la scoperta di “realtà alternative” sul piano sia umano che artistico. Nella versione acustica (voce e piano) la scelta è quella di mettere in primo piano il testo e di portare il brano nella sua prima stesura, mentre nella versione elettronica prevale il bisogno di trasmettere una pulsazione forte e dichiaratamente pop, proprio a segnare una netta inversione di rotta rispetto al precedente lavoro discografico. “Amore così com’è” è il singolo prodotto due anni fa da Giovanni Giuvazza Maggiore e riarrangiato per questo nuovo album. Ho scelto di inserirlo in questo nuovo progetto discografico perché anche in questo caso ricorre il tema dell’accettazione e del “Qui e ora”. “Amore così com’è” è la consapevolezza di accogliere quello che c’è senza aspettative nelle relazioni vissute quotidianamente. Questa versione, rispetto alla precedente, è più acustica grazie alla presenza più incisiva del pianoforte e agli archi che creano quel fil rouge capace di tenere insieme tutti i brani dell’album. ![]() COMUNICATO STAMPA MOTIVI PER LITIGARE: IN USCITA IL DUE DICEMBRE SU ETICHETTA LA STANZA NASCOSTA RECORDS NUOVI FOSSILI, SECONDO LAVORO IN STUDIO DELLA BAND VENETA. In uscita il due dicembre su tutte le piattaforme digitali Nuovi Fossili, secondo lavoro in studio della band veneta Motivi Per Litigare. L’album, preceduto dalla pubblicazione dei singoli Niente di speciale e Mandalorian, è distribuito dall’etichetta La Stanza Nascosta Records. Nella scelta del titolo- spiegano i Motivi Per Litigare- abbiamo voluto giocare sulla lentezza cronica che caratterizza la nostra scrittura/produzione, nonché sul carattere apparentemente derivativo della proposta, che è vecchia di almeno vent’anni ma che vogliamo provare a declinare in modo assolutamente inedito. Sarcastici, disincantati, pirotecnici, i Motivi Per Litigare abbinano ad una sezione ritmica funky, una vocazione chitarristica di impostazione rock-blues e una irresistibile attitudine catchy, convogliandole in una felice miscela stilistica che sembra, a tratti, ricordare i primi Spin Doctors. In Nuovi Fossili, infatti, rock, hip-hop, funk, tentazioni reggae (Fallo per te) e una riuscita incursione blues (…litigare!) convivono in un pastiche citazionista (Colle der Fomento, Fabri Fibra, Rage Against the Machine, The Black Keys, Nanni Moretti e Pino Daniele su tutti) che vive di incastri serrati e digressioni sonore, sapientemente orchestrato dai Motivi Per Litigare in veste di centauri -intergalattici- della postmodernità. Il risultato è un lavoro dall’estetica onnivora, disallineata e irriverente, permeata di suggestioni fantascientifiche. In 42 il riferimento dichiarato è alla serie Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams- già fonte d'ispirazione del nome di una famosa band funky britannica degli anni ottanta, i Level 42, e del brano 42 dei Coldplay- mentre in Mandalorian il richiamo è alla serie dell’Universo Star Wars. Un’attenzione particolare si presti alla comunicazione social del gruppo, in particolare alla pagina Instagram, che si configura come una sorta di micro comunità- al cui interno si generano nuovi livelli di ironia in una moltiplicazione ad libitum, da inside joke - emblematica del potenziale meta-ironico della narrazione della band, che inevitabilmente cortocircuita l’ascoltatore neofita. L’artwork dell’album è curato da Emma Michieletto. Bio Il progetto Motivi Per Litigare nasce a metà 2017 come band di accompagnamento del rapper Modo che- dopo 15 anni di esperienza solista- sentiva la necessità di nuovi stimoli. Già dalla prima prova l’idea di base è stata accantonata e i Motivi per litigare hanno iniziato a jammare e comporre materiale completamente nuovo. Ad oggi, dopo qualche aggiustamento di formazione, i Motivi Per Litigare sono: Roberto Modolo alla voce, Francesco Bidoia e Ettore Baccichet alle chitarre, Alberto Buzzi al basso, Guido Morossi alla batteria e Giovanni Demetrio Verardo alle percussioni. Il nome Motivi per litigare fa scherzosamente (ma non troppo) riferimento alla difficoltà di conciliare individualità diverse e ben definite, sia in ragione delle eterogeneità anagrafiche (si va dai 19 ai 35 anni) che del differente background musicale dei componenti (che spazia dal rap al metal, dal funky all’hard rock, passando per l’elettronica e il reggae). Del 2018 è l’ep Motivi per litigare, totalmente autoprodotto, scritto e registrato nella totale urgenza di presentarsi. Nuovi fossili è il loro secondo lavoro in studio, distribuito da La Stanza Nascosta Records. Info & Booking: motiviperlitigare@gmail.com Etichetta: La Stanza Nascosta Records Link utili: http://www.lastanzanascostarecords.com https://www.facebook.com/lastanzanascostarecords https://www.instagram.com/erba_c/?hl=it Press: Verbatim Ufficio Stampa Info e interviste: comunicati.erba@gmail.com https://www.facebook.com/Verbatimufficiostampa https://www.instagram.com/claerba/?hl=it Official Fb: https://www.facebook.com/MotiviPerLitigare Official Ig: https://www.instagram.com/motiviperlitigare/ Spotify: https://open.spotify.com/artist/3ZNu3XcWvVoO8kHtQ9kJIk Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCRqK5uDbZujxPjXUyI1V2Fw CREDITS ALBUM 1- ...litigare! Play: Motivi Per Litigare, Federico Zambon Prod: Roberto Modolo, Alberto Buzzi, Francesco Bidoia, Giovanni Demetrio Verardo, Ettore Baccichet, Guido Morossi, Cristiano Verardo, Federico Zambon 2- Le Mie Tasche Play: Motivi Per Litigare Prod: Roberto Modolo, Alberto Buzzi, Francesco Bidoia, Giovanni Demetrio Verardo, Ettore Baccichet, Guido Morossi, Cristiano Verardo, Gian Marco Rosso 3- 42 Play: Motivi Per Litigare Prod: Roberto Modolo, Alberto Buzzi, Francesco Bidoia, Giovanni Demetrio Verardo, Ettore Baccichet, Guido Morossi, Cristiano Verardo, Gian Marco Rosso 4- Fallo Per Te Play: Motivi Per Litigare, Gian Marco Rosso Prod: Roberto Modolo, Alberto Buzzi, Francesco Bidoia, Giovanni Demetrio Verardo, Cristiano Verardo, Gian Marco Rosso, Simone Fantuzzi, Marco Vanzetto 5- Ipocrita Play: Motivi Per Litigare Prod: Roberto Modolo, Alberto Buzzi, Francesco Bidoia, Giovanni Demetrio Verardo, Ettore Baccichet, Guido Morossi, Cristiano Verardo, Gian Marco Rosso 6- Niente di Speciale Play: Motivi Per Litigare, Gian Marco Rosso, Marco Vanzetto Prod: Roberto Modolo, Alberto Buzzi, Francesco Bidoia, Giovanni Demetrio Verardo, Cristiano Verardo, Gian Marco Rosso, Simone Fantuzzi, Marco Vanzetto 7- Mandalorian Play: Motivi Per Litigare Prod: Roberto Modolo, Alberto Buzzi, Francesco Bidoia, Giovanni Demetrio Verardo, Cristiano Verardo, Gian Marco Rosso, Marco Vanzetto 8- Un Euro Play: Motivi Per Litigare Prod: Roberto Modolo, Alberto Buzzi, Francesco Bidoia, Giovanni Demetrio Verardo, Ettore Baccichet, Guido Morossi, Cristiano Verardo, Gian Marco Rosso, Simone Fantuzzi 9- Poli Opposti Play: Motivi Per Litigare, Gian Marco Rosso Prod: Roberto Modolo, Alberto Buzzi, Francesco Bidoia, Giovanni Demetrio Verardo, Ettore Baccichet, Guido Morossi, Cristiano Verardo, Gian Marco Rosso 10- Zero ripensamenti Play: Motivi Per Litigare Prod: Roberto Modolo, Alberto Buzzi, Francesco Bidoia, Giovanni Demetrio Verardo, Ettore Baccichet, Guido Morossi, Cristiano Verardo, Gian Marco Rosso Rec: Cristiano Verardo presso "R Studio" di Oderzo (TV) Mix: Cristiano Verardo & MPL Master: Alberto Melinato ![]() COMUNICATO STAMPA GIOVANNI LUCA VALEA: IN RADIO E SUI DIGITAL STORES DAL 25 NOVEMBRE IL SINGOLO Colibrì, APRIPISTA DELL’EP LA DISCIPLINA DEL SOGNO DI PROSSIMA USCITA PER LA STANZA NASCOSTA RECORDS -Disponibile anche il videoclip ufficiale, per la regia di Alessandro Mancuso- Dal 25 novembre in radio e sui digital stores il singolo Colibrì del cantautore e poeta toscano Giovanni Luca Valea, che anticipa l’ep La DISCIPLINA DEL SOGNO, secondo lavoro in studio del cantautore, di prossima uscita per La Stanza Nascosta Records. La copertina del singolo è un’opera del pittore Paolo Staltari, “Vespero autunnale”. Disponibile anche il videoclip, per la regia di Alessandro Mancuso. Link al videoclip non in elenco: https://youtu.be/504NKb-0WY0?fbclid=IwAR2IcVK2nlgIWDfGuGT9nFCNqnYN3vbQIg8hhy6yF-80x0_GCHMvN2wSRmk Colibrì, dal tessuto letterario e emozionale, riconferma Valea come battitore libero, capace di emanciparsi da una dimensione meramente derivativa- la melodia del cantautorato colto anni settanta- e di regalare all’ascoltatore squarci folgoranti di inedita contemporaneità. La seconda voce, di Giulia Mugnaioni- spiega il produttore Salvatore Papotto- è mixata volutamente con un leggerissimo ritardo rispetto alla voce principale. L’aspirazione all’unisono viene intenzionalmente frustrata da una sfasatura spazio-temporale, uno scherzo-romantico- della memoria. Colibrì è un brano che deve qualcosa, lo confesso, al titolo di una poesia di Raymond Carver- spiega Giovanni Luca Valea. È una canzone che fatico a definire d’amore, è il ritratto di una donna e insieme una vecchia storia che aveva qualcosa da dire. Non ricordo la notte della stesura definitiva, faccenda che mi fa pensare che sia sempre esistita; ad ogni modo carta e chitarra erano lì e, per fortuna, c’ero anche io. E tra la guerra, le fughe e il dolore c’è sempre una luce, e l’unica luce è proprio essere amati sulla terra, non altrimenti si vive. Un brano che gioca sul senso dello splendore, credo. Ho avuto la fortuna di farmi affiancare da collaboratori straordinari: da Virginia Settesoldi a Claudio Biancalani, passando per Elia Martellini e il prezioso lavoro di missaggio di Salvatore Papotto. Colibrì apre il lavoro “La disciplina del sogno” come un compromesso tra le varie canzoni dell’EP. Qualcuno ha detto che il compresso è l’antica arte della nobiltà. Può darsi, ma Colibrì l’avrei scelta in ogni caso, nobiltà a parte. In questo videoclip- racconta il videomaker, Alessandro Mancuso- abbiamo lasciato un po’ di libera interpretazione allo spettatore. Mentre Giovanni Luca registra il brano ha continue visioni della ragazza, che appare all’esterno e in studio come se lo stesse ascoltando. Sta allo spettatore decidere se la giovane donna sia veramente accanto a lui, se sia al di fuori dello studio di registrazione, oppure se sia completamente frutto dell’immaginazione dell’autore di Colibrì. Un grande plauso va ad Elena Meoni, che ha dato presenza scenica e concesso molto del suo talento. È stato interessante, infine, notare e vincere la naturale ritrosia a farsi inquadrare di Giovanni Luca, che ha tuttavia subito apprezzato e acconsentito, con la sua maniera distratta e gentile, alle mie idee. Note biografiche Giovanni Luca Valea nasce a Firenze il 27 dicembre 1988. Dopo la pubblicazione di tre raccolte di poesie con case editrici indipendenti del territorio toscano, Canzoni di rabbia, poesie d’amore (2016), Una Storia che credevo di aver dimenticato (2019) e Una rosa al Padrone (2021) si avvicina dapprima come autore al mondo della canzone. Ha all’attivo l’ep Iniziali (La Stanza Nascosta Records, 2021) Link utili: IG: https://www.instagram.com/newskinfortheoldceremony/ CREDITS Testo e musica: Giovanni Luca Valea Arrangiamento e basso: Claudio Biancalani Voce femminile: Giulia Mugnaioni Chitarra: Virginia Settesoldi Violino: Elia Martellini Mix e Master: Salvatore Papotto Regia del video e montaggio: Alessandro Mancuso Girato al Sound Check Studio di Prato Attrice: Elena Meoni Colibrì (TESTO) Elisa non fuma e non vede dove va il cielo, Elisa, chi se ne importa, crede fuori da questo gelo. Elisa ha la voce che sfuma, sembra di vetro: è quasi sempre in fuga, voltata indietro. Che paura, fuori qualcuno spara. Guarda tu, che luna che rischiara… Perché che importa del sole che verrà dopo la guerra? Perché l’unica luce è essere amati sulla terra, sopra questa terra. Elisa qualche volta la ricordo su carta bianca, resta sospesa come un accordo, come una giacca. È passato così tanto tempo quando i capelli erano oro insieme al vento e soffiavamo sui gioielli. Fare l’amore, un’altra volta e, poi, chi se la scorda? Perché che importa del sole che verrà dopo la guerra? Perché l’unica luce è essere amati sulla terra, sopra questa terra. E forse le ritorno al cuore come un tormento, certo Elisa ma non fa niente è solo un momento. È solo un momento, è solo… |
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Maggio 2023
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