![]() In uscita sabato 23 giugno su tutte le maggiori piattaforme digitali, oltre che in rotazione radiofonica su oltre ottanta emittenti, il singolo E’ ancora estate del cantautore sardo Stefano Matta, apripista dell’album di prossima uscita Storie, distribuito dall’etichetta La Stanza Nascosta Records. Gli arrangiamenti del singolo, musica e parole di Stefano Matta, sono stati curati dal cantautore in collaborazione con il musicista Leonardo Guelpa, in arte Clyde, che ha inoltre suonato le chitarre e il basso nel brano e provveduto al mixaggio. Il mastering finale del singolo è del musicista e produttore toscano Salvatore Papotto. La grafica del singolo è curata da Luigi Desogus; in copertina un particolare dell’opera murale realizzata dall'artista Luigi Lai a San Sperate (Sardegna) nell'ottobre 2016, con la collaborazione ed il supporto dell'associazione culturale NoArte Paese Museo. Nel singolo E’ ancora estate, una godibile ballata dalle coloriture country-rock, è contenuta una citazione musicale di Brutta, brano firmato da Bruno Zucchetti e Giuseppe "Beppe" Dati e cantato da Alessandro Canino. Il brano è accompagnato dal videoclip ufficiale, visibile a partire da sabato 23 giugno sul canale you tube dell’artista e su quello dell’etichetta, per la regia di Stefano Matta, Lorenzo Eriu ed Elena Giavoni. Storie, di prossima pubblicazione, che segue Ammore & Rabia (tra passato e presente) (La Stanza Nascosta Records, 2017), è il quarto lavoro in studio del cantautore cagliaritano, che ha all’attivo anche due autoproduzioni, Vento idiota e Il lupo della steppa. Stefano Matta inizia a “strimpellare” la chitarra da adolescente-all’ oratorio del paese- e comincia a comporre le sue prime canzoni negli anni novanta, quando, ispirato dai poeti della “beat generation” e soprattutto dal grande “Dylan”, si scopre egli stesso artista. Nelle sue canzoni si incontrano temi etico-politici, sociali e filosofici, ma anche storie, d’amore e non. Nel corso degli anni Stefano Matta ha collaborato con vari musicisti che lo hanno portato ad ampliare e personalizzare il suo stile musicale, che abbraccia molti generi: nelle sue composizioni si alternano sonorità eterogenee, dal rock al pop, dal reggae al blues, passando per la canzone d'autore e il canto tradizionale della sua terra natia (la Sardegna). L’impiego, in alcuni brani, del campidanese, è un’altra cifra caratterizzante del suo cantautorato. La promozione del cantautore è curata da Verbatim Ufficio Stampa della giornalista sarda Claudia Erba. OFFICIAL PAGE FACEBOOK: https://www.facebook.com/stefanomattacantautore/ ![]() Dall’incontro artistico del marchigiano Jacopo D’Andreamatteo e del lombardo Luca Servodio nascono nel marzo 2016 i Killing Matthew, duo italiano con base in Francia, a Grenoble, al debutto discografico con l’album Addio nemico mio, disponibile per l’acquisto e l’ascolto su tutti i digital stores da giovedì 14 giugno. In Addio nemico mio, distribuito da La Stanza Nascosta Records e promosso da Verbatim ufficio Stampa della giornalista musicale Claudia Erba, la musica si fa arte nostalgica per eccellenza, realizzando quell’irreversibile curiosamente manipolabile in cui il rimedio ci viene dato insieme al male caro a Jankélévitch. <<Canzoni come Gocce, Ottobre o Le donne che passavano- racconta Jacopo D’Andreamatteo- parlano proprio di questo: di scelte, di mancanze, di ricordi. Addio nemico mio rappresenta una fase della vita che raccoglie sentimenti contrastanti: una malinconia intima, che accompagna il passato giorno dopo giorno, ripercorrendo le strade prese e le scelte fatte, e lo fa puntando il dito contro, come a voler dire "hai visto? non era meglio prima?”>>. In Addio Nemico mio si intrecciano passato e presente storico, memoria e recherche du temps perdu; capovolgendo il celeberrimo passaggio del romanzo L’età incerta di L. P. Hartley, il passato, per i Killing Matthew non è una terra straniera, ma la patria lontana cui tornare, sospinti da una nostalgia pervasiva; il luogo in cui è depositato, benjaminianamente, il futuro. <<L’idea- racconta Luca Servodio - è quella di un ritorno alle origini; alla maniera, per la poesia, di Saba, che, sommerso dagli sperimentalismi dell'epoca, scrive un canzoniere moderno, Addio nemico mio ricerca e trova la sua originalità nella tradizione: al giorno d'oggi non c'è niente di più arduo che essere semplici.>> <<Poi ci sono Mr. Ford e LaMotta's blues-prosegue Jacopo D’andreamatteo- e la voglia di raccontare storie attraverso gli occhi di personaggi non avvezzi alle canzoni, idoli "sporchi" diventati manifesto del loro tempo e che, nel bene o nel male, hanno emozionato il mondo. Infine un pensiero al "presente" con No color, all'attualità delle bombe, dei morti, dei dimenticati sepolti sotto le macerie di Aleppo. Inutile dire che una canzone non cambierà il corso degli eventi, né fermerà la morte...ma mi auguro possa sensibilizzare l'ascoltatore. D'altronde la nostra non è musica per i piedi.>> Con Addio Nemico mio, essenzialmente acustico ed improntato su chitarra e pianoforte (con incursioni di basso, contrabbasso, organi e archi suonati dal musicista e produttore del duo Salvatore Papotto), i Killing Matthew disegnano un paesaggio sonoro minimalista, sorretto, a livello testuale, da un antiermetismo programmatico. Passando dal country-blues al rock, con influenze del cantautorato classico italiano, i Killing Matthew ci consegnano un album intimista, capace di restituire autenticamente quella verità che giace al fondo, venata di spleen e rivolta, sospesa tra graffio e carezza. ![]() Il cantautore lunigianese Andrea Brunotti apre il concerto di Danilo Sacco (voce storica dei Nomadi) a Monzone Si terrà stasera, 9 giugno, a Monzone, nella struttura all’aperto SASI- che ha in passato ospitato le storiche orchestre di liscio italiane- il concerto di Danilo Sacco, accompagnato dal suo trio. Dopo la militanza in alcune band musicali, Sacco, entra, nel 1993, a far parte dei Nomadi, subentrando ad Augusto Daolio ed alternandosi, alla voce, con l’altra new-entry Francesco Gualerzi. Dopo ben diciotto anni Danilo Sacco lascia i Nomadi; come solista ha pubblicato tre album: L'orizzonte degli eventi (2011), Un altro me (Warner Music, 2012), Minoranza rumorosa (E20 Sound, 2014). Ad aprire il concerto il cantautore lunigianese Andrea Brunotti, che ha all’attivo un album, Emigrato cosciente, distribuito dall’etichetta discografica La Stanza Nascosta Records e promosso da Verbatim Ufficio Stampa della giornalista musicale Claudia Erba. Nel cantautorato pop di Brunotti, che affianca una prosa lucida e ironica ad un sound accattivante, convivono citazioni folk e incursioni rockeggianti, intimismo d’autore e intensità energetica. La dialettica tra l’apparenza e la sostanza autentica impronta la produzione di Brunotti, attualmente impegnato nella lavorazione di un nuovo album; il cantautore lunigianese riversa, in una accattivante e raffinata confezione pop, le dinamiche del quotidiano, tra paure generazionali e certezze conquistate, tensione verso il cambiamento e rassicurante ancoraggio alla propria comfort zone esistenziale. Ad accompagnare Brunotti sul palco, le chitarre di Leonardo Guelpa, in arte Clyde-un album all’attivo, Verrà, distribuito da La Stanza Nascosta Records- e Davide L’Abbate, la tromba di Andrea Paganetto (che ha esordito recentemente con Nove, distribuito da Orange Home Records) e la tastiera di Manuel Donati. L’organizzazione del concerto è curata dall’U.S.D. Monzone 1926, i biglietti sono disponibili anche sul Circuito Booking Show. (https://www.bookingshow.it/Danilo-Sacco-Trio-Biglietti/111988). In uscita giovedì 7 giugno su tutte le maggiori piattaforme digitali Songs from the rain di Luca McMirti, una delle voci storiche del rock fiorentino dalla fine degli anni '80 ad oggi.
L’album Songs from the rain, anticipato dal singolo Blame it on you, verrà presentato al Teatro del Sale di Firenze mercoledì 6 giugno ed è distribuito dall’etichetta algherese- ma operativa su tutto il territorio nazionale- La Stanza Nascosta Records, nata da un’idea del musicista e produttore cecinese Salvatore Papotto. Fiorentino doc, classe 1969, leader storico dei Rockin' Sound Machine (nei quali ha militato dal 1989 al 1991) ed in seguito fondatore dei Dust'n'Bones e dei Del Sangre, McMirti ha successivamente abbracciato la carriera solista, mettendo in scena Luca Mc Mirti “Songbook”, uno spettacolo in chiave interamente acustica che lo ha visto- in versione one man band- ripercorrere i momenti più significativi della sua vita artistica, attraverso l’ esecuzione chitarra e voce dei brani che maggiormente hanno inciso sulla sua formazione. Vista l’ottima risposta allo spettacolo- una raffinata ed eterogenea retrospettiva musicale (dal soul fino al gospel, passando per il rock ed il grunge)- Luca McMirti, nel frattempo ritiratosi dalla scena dei live club, ha deciso di dare seguito ad un progetto sempre sognato e mai realizzato, un album in veste totalmente unplugged. E’ nato così Songs from the rain, nelle parole dell’autore un disco oscuro, scarno e molto diretto.(…)Un crossover di ispirazioni provenienti da artisti come White Buffalo, Bruce Springsteen, Mark Lanegan e molti altri ancora. Un condensato di rabbia, speranza e disillusione. Una cartolina in bianco e nero sulla realtà odierna filtrata da esperienze di vita vissuta. Mc Mirti- piglio da storyteller di razza e vocalità rauca e dolente- disegna un album dalla narratività intimista e crepuscolare e dal ritmo intenzionalmente lento, volutamente scabro nelle architetture musicali roots rock. La promozione del progetto è curata da Verbatim Ufficio Stampa della giornalista musicale Claudia Erba . |
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Marzo 2025
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