![]() Da domani 28 settembre in rotazione radiofonica su oltre ottanta emittenti il singolo “Il custode” del cantautore sardo Raffaele Pillai. Il singolo, apripista dell’Ep di imminente uscita “Una storia tipica italiana” è promosso da Verbatim Ufficio Stampa di Claudia Erba e distribuito dall’etichetta discografica “La Stanza Nascosta Records” del musicista e produttore Salvatore Papotto, con sede ad Alghero (Sassari) ma operativa sull’intero territorio nazionale. Dal 29 settembre “Il custode” sarà disponibile per l’acquisto e l’ascolto su tutti i maggiori digital-stores ![]() Nato a Cagliari nel ’77, Pillai inizia gli studi musicali all'età di 14 anni. Si cimenta-come autodidatta-nel basso e successivamente si iscrive al Conservatorio dove approfondisce lo studio del Contrabbasso. Frequenta poi il CPM di Milano, specializzandosi in basso elettrico.
Nel 2005 inizia a comporre i primi brani con l'ausilio di una band. Il brano “Il custode”-un indie rock dall’immediato appeal radiofonico- è accompagnato dal videoclip ufficiale (per la regia del FilmMaker & Director Giacomo Orrù) che sarà disponibile da domani sul canale youtube dell’artista e su “La Stanza Nascosta Channel”. Claudia Erba *** Verbatim Ufficio Stampa ![]() Il 18 marzo 2017 è uscito “Ammore & Rabia (tra passato e presente)”, del cantautore cagliaritano Stefano Matta, anticipato dal singolo “La Strada”, in rotazione radiofonica su oltre ottanta emittenti radiofoniche. L’album è promosso da “Verbatim Ufficio Stampa” e distribuito dall’etichetta discografica indipendente “La Stanza Nascosta Records”, con sede ad Alghero (SS) ma operativa sull’intero territorio nazionale. Su “La Stanza Nascosta Channel” è possibile vedere il videoclip ufficiale del brano, per la regia e sceneggiatura di Luigi Desogus e dello stesso Matta. “Ad arrangiamenti più scarni e minimali si alternano soluzioni più elaborate e complesse”- dichiara il cantautore in merito al nuovo lavoro, contenente ben 17 tracce, che segue l'ep "Vento idiota" e il cd "Il lupo della steppa"- entrambi autoprodotti- e che vuole essere una summa dei temi e delle sonorità care al cantautore, capace di muoversi con naturalezza e maestria tra rock e pop, reggae e blues, passando per la canzone d'autore e il canto tradizionale della sua terra natia.
“La strada”, ballata country dal sapore dylaniano, è, nelle parole di Matta, “una metafora della vita, un incontro o meglio un dialogo con il nostro io.” Fascinazione beat ed esistenzialismo francese, accenti folkoristici e reminiscenze gucciniane, intimismo e attivismo sociale confluiscono nel variegato paniere di Matta, cantastorie dei nostri giorni che sembra credere nella potenza profetica della poesia in musica. “Esistenzialismo d’oltralpe e letteratura maudit, poetica beat e diretta filiazione dylaniana confluiscono in un melting pot sonoro di pop-rock, reggae, blues e canto tradizionale sardo. Sorretto da una timbrica originale, nella quale reminiscenze gucciniane si amalgamano ad una coloritura vocale regionalistica, Matta si inserisce a pieno titolo nella nouvelle vague dei cantautori sardi (Nicola Pisu su tutti) sorprendendo per vis narrativa e maturità stilistica. Approccio sofferto al reale e sublimazione poetico-onirica, ribellismo e attivismo sociale, sovversione della morale comune e sommesso intimismo animano “Ammore & Rabia “, nel quale ad arrangiamenti volutamente ellittici si alternano soluzioni più elaborate e complesse.” Così Claudia Erba su sardegnareporter.it. In tutto l’album ed in particolare nel pezzo “La strada”, apripista dell’album, si sente fortemente l’influenza del Menestrello di Duluth; la scrittura è inedita e fortemente immaginifica. L’album è percorso da una coerenza intrinseca, con l’eccezione del divertissement “Sono su Facebook”, che si candida a pezzo estivo e si differenzia, per sonorità e stile, dagli altri brani dell’album. Notevoli “Squarci di passato”, “Svegliatevi” e “Venti di guerra”; gli episodi più felici di un album sostanzioso e affascinante per tessuto sonoro e scelte lessicali. BIOGRAFIA Stefano Matta inizia a “strimpellare” la chitarra da adolescente-all’ oratorio del paese- e comincia a comporre le sue prime canzoni negli anni novanta, quando, ispirato dai poeti della “beat generation” e soprattutto dal grande “Dylan”, si scopre egli stesso artista. Nelle sue canzoni si incontrano temi etico-politici, sociali e filosofici, ma anche storie, d’amore e non. Nel corso degli anni Stefano Matta ha collaborato con vari musicisti che lo hanno portato ad ampliare e personalizzare il suo stile musicale, che abbraccia molti generi musicali: nelle sue composizioni si alternano sonorità eterogenee, dal rock al pop, dal reggae al blues, passando per la canzone d'autore e il canto tradizionale della sua terra natia (la Sardegna). L’impiego, in alcuni brani, del campidanese, è un’altra cifra caratterizzante del suo cantautorato. OFFICIAL PAGE FACEBOOK: https://www.facebook.com/stefanomattacantautore/ Claudia Erba *** Verbatim Ufficio Stampa |
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Gennaio 2025
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