WASICHU: DAL 5 APRILE SU TUTTE LE PIATTAFORME DIGITALI IL SECONDO ALBUM DEL CANTAUTORE VARESINO “L’ EFFETTO DELLA CIFRA DI SINISTRA” In uscita venerdì 5 aprile su tutte le piattaforme digitali il secondo album di Wasichu, “L’ Effetto della cifra di sinistra”, distribuito dall’etichetta La Stanza Nascosta Records del musicista e produttore Salvatore Papotto. “L’Effetto della cifra di sinistra” arriva a distanza di quattro anni dall’esordio “Non è un disco per giovani”(La Stanza Nascosta Records, 2020). In virtù della mia ammirazione per la civiltà degli indiani d’America scelgo di presentarmi come WASICHU- racconta l’artista varesino- pseudonimo che significa “ladri di grasso” ed è il modo in cui i LAKOTA chiamavano i visi pallidi. “L’Effetto della cifra di sinistra”- spiega Wasichu- è quel meccanismo per cui un prodotto esposto ad euro 19.99 verrà venduto il quintuplo rispetto allo stesso prodotto esposto ad euro 20. Ossia: ma quanto è facile prendersi gioco di noi, ma quanto è semplice indirizzare i nostri comportamenti, le nostre decisioni…Quindi siamo noi a sceglierci la vita o siamo in balia di altri e nemmeno ce ne rendiamo conto? E continuiamo a comprare a 19.99 convinti di aver fatto il solito grande affare…” In bilico tra folk, rock-blues, country e incursioni reggae (si ascolti “L’irriverenza”) “L’Effetto della cifra di sinistra” nasce come taccuino privato e diventa una sorta di caustico bignami di storture universali, vergato con deciso piglio autoriale. Tuttavia Wasichu sembra dirci, con Lewis Hyde, che del sarcasmo si può fare solo un uso “emergenziale”, a pena di farsi piacere la propria gabbia. L’antidoto alle derive sociali risiede, ieri come oggi, nel coltivare, insurrezionalmente, l’aspirazione ad una libertà di cui Cavallo Pazzo (probabilmente uno dei capi indiani maggiormente inscritti nell’immaginario collettivo mondiale) e l’orso M49, conosciuto come Papillon, sono l’emblema. (Nemmeno un’ora in questa galera/Meglio morire che questa agonia/L’urlo di vita che c’è questa sera/ti grida di andare/ di andartene via via via/Vattene via via via) TRACKLIST - L'ULTIMO GIORNO DI CAVALLO PAZZO (05/09/1877) - L'IRRIVERENZA - DIO DI TUTTI - DOTTOR KNOCK - RUGHE DI GUERRA - VIA CRUCIS - PAURAPARK - TORNI? - M49 CREDITS Testi e musiche: Wasichu Arrangiamenti: Salvatore Papotto, Leonardo Clyde Guelpa In “dio di tutti” arrangiamento pianoforte: Samuele Chiarelli Wasichu: voce, chitarre, armonica a bocca Salvatore Papotto: basso, synth, programmazione archi, organo. Leonardo “Clyde” Guelpa: chitarre, batteria. Samuele Chiarelli: pianoforte in “dio di tutti”. Mixaggio e mastering: Salvatore Papotto DAL 23 MARZO SU TUTTE LE PIATTAFORME DIGITALI SU ETICHETTA LA STANZA NASCOSTA RECORDS IL SINGOLO CONSIDERARE DI PAUZ feat. DANI MARCECA -DISPONIBILE ANCHE IL VIDEOCLIP PER LA REGIA DI GIN DELLA VEGA & IOSONOAKA- Dopo l’anteprima video su Tgcom24 è disponibile dal 23 marzo su tutte le piattaforme digitali il singolo “Considerare”, accompagnato dal videoclip per la regia di Gin Della Vega & Iosonoaka. Scritto a quattro mani e cantato dal rapper Pauz e da Dani Marceca, già voce e chitarra del gruppo punk-rock Porno Riviste e leader degli Yokoano, il brano esce su etichetta La Stanza Nascosta Records, del musicista e produttore Salvatore Papotto. Link YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=fXPBJmds4Bw “Considerare”, emozione al calor bianco e voluto minimalismo (voce e chitarra con inserti di pianoforte), si presta a differenti livelli di lettura: fotografia di un rapporto di coppia, tra sentimenti e risentimenti, o denuncia, più ampia, di un tessuto sociale scardinato, sempre più monadico e chiuso. “In un Mondo in cui la considerazione reciproca è appesa ad un filo numerico, l'essere umano sta perdendo il senso di Amore per il prossimo, ormai incosciente di quello che dovrebbe essere il comune senso di redenzione- racconta Dani Marceca. Ad oggi non considerare solo se stessi è come cercare di scalare una montagna d'aria e nuvole, tentando di baciare il collo alla Luna, in una notte di stelle cadenti. E nel mentre il tempo vola a bassa quota, sfiorando la testa a ognuno di noi in quel frangente, tra nascita e morte, che chiamiamo Vita.” “Considerare- spiega Pauz- è una delle canzoni più intime che abbia mai scritto. Ho voluto raccontare i fisiologici alti e bassi di un amore, giocando sulle dissonanze temporali, sulla dimensione del ricordo e della progettualità. Poter lavorare con Dani, che ascolto dai tempi delle Porno Riviste, è la realizzazione di un sogno, oltre che la dimostrazione, come mi scrisse Dani in un messaggio, che niente è impossibile se si tratta di arte e musica.” Credits Brano e Video: Scritto da : Pauz / Dani Marceca Mix & Master : Salvatore Papotto Etichetta : La Stanza Nascosta Prod : IOF Pianoforte & Drums : Stewie Riprese : Gin Della Vega & Iosonoaka Montaggio : Gin Della Vega Attrice : Paola Xotti Location : Genova/Milano LINK SOCIAL FACEBOOK : https://www.facebook.com/pauzmc https://www.facebook.com/yokoanolive INSTAGRAM: pauz_official https://www.instagram.com/marcecadani/ TWITTER: https://twitter.com/Pauzmc Booking : Pauzmc@hotmail.it IN USCITA IL 21 MARZO SU ETICHETTA LA STANZA NASCOSTA RECORDS QUANTO MI COSTA LA FELICITA’ , SECONDO LAVORO IN STUDIO DEL CANTAUTORE MATTEO SAU - In uscita il 21 marzo, su etichetta La Stanza Nascosta Records, “Quanto mi costa la felicità”, secondo lavoro in studio del cantautore Matteo Sau. Giovedì 29 febbraio 2024, ore 21.00, al Fabrik (Via Goffredo Mameli, 216, Cagliari, Italy, 09123), Matteo Sau ha presentato in anteprima il nuovo album nell’ambito della rassegna “B-Side”, diretta da Emilio Capalbo. Sul palco con Matteo Sau (voce e chitarre) Ivana Busu (fisarmonica e synth), Gianluca Pischedda (violoncello), Andrea Lai (basso), Antonio Pinna (batteria e percussioni). Sau firma testi e musiche, avvalendosi, per gli arrangiamenti, dell’apporto del musicista e produttore Salvatore Papotto. Dieci racconti, dieci microstorie- racconta Sau- accomunate dalla ricerca della felicità, dalla consapevolezza che questa ricerca non è mai regolare, non ha un inizio e una fine, ma è un camminare, o correre, attraverso la quotidianità. Il disco raccoglie piccoli frammenti, stringe il fuoco su un momento particolare in cui i protagonisti si chiedono quale sia il prezzo della loro felicità e quando sia possibile percepirla. I brani viaggiano nei luoghi e nel tempo senza un ordine preciso, perché la felicità non è tangibile, ma si infila negli stati d’animo dei protagonisti. La corsa alla felicità è condivisione, ma anche egoismo, rassegnazione e abitudine. Il disco è il luogo in cui questi personaggi arrivano, annunciati da una musica come succedeva con le compagnie d’arte che giravano i paesi. Arrivano, raccontano la loro storia e poi, accompagnati dalla stessa musica che li ha accolti, vanno via a cercare altri luoghi. Matteo Sau, con “Quanto mi costa la felicità” orchestra una ricerca esistenziale, una ricognizione e un’osservazione psicologica sotto forma di commedia umana itinerante. Nella coincidenza di intro e outro- un quasi folk crepuscolare, scandito dall’andamento litanico e dolente della fisarmonica, accompagnata dal basso e dal charleston suonato con le spazzole- il cammino si fa circolare, in una perfetta RingKomposition sonora. Sau estrae dal suo cilindro una parata autarchica di personaggi, ne disegna per lampi intuitivi e folgorazioni aforismatiche le architetture emotive. L’ordito sonoro, che spazia dal rock alla milonga, dal tango al valzer, passando per il blues, è cucito su misura dei microcosmi umani tratteggiati; storie minime per una narrazione universale. Un disco corale, che si snoda in purezza, filtrato da uno sguardo contemplativo e mai sentenziante o artefatto. Tracklist 01. Quanto mi costa la felicità 02. Eggià 03. Solito tango 04. Ingresso tesserati 05. Bottoni e luce 06. Gina 07. Così un giorno lei è partita 08. Contraddizioni 09. La diva nera 10. Canzone della bella sorpresa Testi e musiche: Matteo Sau Arrangiamenti : Salvatore Papotto e Matteo Sau Produzione artistica: Salvatore Papotto Mixaggio e mastering: Salvatore Papotto Matteo Sau: voce, pianoforte, chitarra acustica e elettrica, programmazione controller, chitarra classica e ukulele in Canzone della bella sorpresa Salvatore Papotto: basso, drum machine, synth, organo, programmazione archi, programmazione fiati. Voce femminile in Canzone della bella sorpresa: Roomie. Bio Matteo Sau è nato, vive e lavora a Cagliari. Ha collaborato con numerosi musicisti in progetti che spaziano dalla musica popolare a quella del Sud America. Ha lavorato con scrittori e attori per portare in scena reading-concerto e spettacoli teatrali, di cui ha curato le parti musicali sia attraverso la composizione di brani originali sia mediante la rilettura di brani già editi. Ha partecipato a progetti di promozione culturale e preso parte a festival quali il Marina Cafè Noir e Cuncambias. Ha collaborato con scrittori come Francesco Abate, Daniele Biacchessi, Leonardo Padura Fuentes, Stefano Tassinari e Maurizio De Giovanni. E’ autore dei testi e dei brani musicali dello spettacolo teatrale La stanza di Michelangelo.(2023) Ha all’attivo l’album Qualche giorno dopo la luna (Prodotto da Stefano Guzzetti e pubblicato da Caracò nel 2015). Il disco, all’interno del quale è contenuta anche una rielaborazione del brano Ho visto anche degli zingari felici, di Claudio Lolli, ha come tema portante il tempo e la sua percezione. Attimi che diventano infiniti e lunghissimi periodi che si possono riportare a brevi fotogrammi. Link di riferimento: https://www.instagram.com/matteosau/ https://www.facebook.com/matteo.sau.1 https://www.youtube.com/@mettiusa COMUNICATO STAMPA MATTEO SAU: DISPONIBILE DAL 19 MARZO DOPO L’ANTEPRIMA SU TGCOM24 IL VIDEOCLIP DI EGGIÀ Il video, per la regia di Francesco Deplano, anticipa la pubblicazione di “Quanto mi costa la felicità”, secondo album del cantautore cagliaritano, in uscita il 21 marzo su etichetta La Stanza Nascosta Records Dopo l’anteprima su Tgcom24 è disponibile sul canale YouTube del cantautore cagliaritano Matteo Sau il videoclip del brano “Eggià”, per la regia di Francesco Deplano. Il videoclip di “Eggià” anticipa l’imminente uscita dell’album “Quanto mi costa la felicità”, disponibile dal 21 marzo su tutte le piattaforme digitali e successivamente anche su supporto fisico. Matteo Sau firma testi e musiche del suo secondo lavoro in studio, prodotto e distribuito da La Stanza Nascosta Records. Quando non si sa più cosa rispondere, quando non si ha più la forza di far valere le proprie ragioni- racconta Matteo Sau- quando si prende atto di qualcosa, anche se non piace, si risponde “eggià”. Questo brano con sonorità rock racconta la storia di due persone che, dopo tanti anni vissuti insieme, non sanno più capire cosa sia la felicità perché questa si è impastata con l’abitudine. Il brano è un loop circolare in cui la paura di cambiare contrasta la voglia di scappare. E così la fuga diventa un inseguimento e un attraversare le ore aspettando che passino. Link YouTube:https://www.youtube.com/watch?v=_DgE2mdks64 Ecco che il video- prosegue Sau- prende la forma di un viaggio nella mente, fatto di gesti quotidiani usurati, di momenti incessantemente replicati tanto da far sembrare i giorni tutti uguali. Quello che un tempo sembrava una novità si trasforma in una litania in cui il tempo sembra non passare, ma si combatte per farlo passare. Un loop temporale che ha trasformato la novità in stanca consuetudine, le attese nel rimpianto di non aver saputo rinnovare ogni gesto e farlo sembrare ogni volta diverso, inedito. Tutto diventa banale come una camminata, in un’altalena costante tra l’affetto e la fuga. Il protagonista del video vive domandandosi costantemente “quanto mi costa la felicità” e quanto sia alto il prezzo da pagare per mettere fine a un’agonia fatta d’amore e di abitudine. Francesco Deplano, il regista, spiega: Ho girato questo video in formato anamorfico, utilizzando delle lenti con artefatti ed aberrazioni cromatiche in grado di dare alla narrazione un’oscillazione tra il pensiero e la realtà, tra i ricordi e il vissuto presente. Ho scelto una fotografia che restituisca all’occhio la poca chiarezza dei pensieri del protagonista del brano, che solo in alcuni casi si ritrova a elaborare riflessioni lucide e “luminose”. Regia, riprese e montaggio video: Francesco Deplano Testo e musica: Matteo Sau Arrangiamento: Salvatore Papotto Matteo Sau: voce, pianoforte, chitarre Salvatore Papotto: basso, synth, drum machine Bio Matteo Sau è nato, vive e lavora a Cagliari. Ha collaborato con numerosi musicisti in progetti che spaziano dalla musica popolare a quella del Sud America. Ha lavorato con scrittori e attori per portare in scena reading-concerto e spettacoli teatrali, di cui ha curato le parti musicali sia attraverso la composizione di brani originali sia mediante la rilettura di brani già editi. Ha partecipato a progetti di promozione culturale e preso parte a festival quali il Marina Cafè Noir e Cuncambias. Ha collaborato con scrittori come Francesco Abate, Daniele Biacchessi, Leonardo Padura Fuentes, Stefano Tassinari e Maurizio De Giovanni. E’ autore dei testi e dei brani musicali dello spettacolo teatrale La stanza di Michelangelo.(2023) Ha all’attivo l’album Qualche giorno dopo la luna (Prodotto da Stefano Guzzetti e pubblicato da Caracò nel 2015). Il disco, all’interno del quale è contenuta anche una rielaborazione del brano Ho visto anche degli zingari felici, di Claudio Lolli, ha come tema portante il tempo e la sua percezione. Attimi che diventano infiniti e lunghissimi periodi che si possono riportare a brevi fotogrammi. Link di riferimento: https://www.instagram.com/matteosau/ https://www.facebook.com/matteo.sau.1 https://www.youtube.com/@mettiusa Eggià (testo) Cercami, perché tanto io riuscirò sempre a nascondermi Perché in fondo tu lo sai che fantasia, non ne abbiamo mai avuta Sempre e solo verità, quella non c’è mai piaciuta Ma questo lo sapevo già E ora abbracciami, perché lo fai sempre quando pensi che sia l’ultimo E poi guardare indietro pensando basterà a recuperare il tempo Quando il gioco finirà, saranno poi parole al vento Ma questo lo sapevo già Ora abbiamo un’altra faccia che perde pezzi e tu lo sai Frantumiamo desideri, frustrazioni e vanità Aggrappati a due sorrisi che non ci facciamo mai TI ricordi le domeniche passate qui in città? I nostri giorni, attraversare tutte le ore che trascorrono E ci spiamo con dolcezza e malinconia, a frugare i nostri errori O cercare libertà, guardando ore ed ore fuori Ma questo lo sapevi già Ora lasciami, e scappa come si scappa dalle nuvole Non girarti indietro e non cercare fantasia Accompagna la mia faccia alla porta e poi vai via Non pensare che mi piaccia ma negli addii non c’è poesia Era tutto molto bello, quando inizia già si sa Tutto quanto era migliore fino a quando non finirà E qualcuno se n’è andato, qualcuno poi ritornerà Tranne quelli che son morti di quelli poi si parlerà IN USCITA OGGI "SOTTO L'EQUATORE", TERZO ALBUM DEL CANTAUTORE E POETA ROMANO EMANUELE INSERTO4/12/2023 COMUNICATO STAMPA EMANUELE INSERTO: IN USCITA IL 4 DICEMBRE “SOTTO L’EQUATORE”, TERZO ALBUM DEL CANTAUTORE E POETA ROMANO. In uscita il 4 dicembre su tutte le piattaforme digitali e su cd il terzo lavoro in studio del musicista, cantautore e poeta Emanuele Inserto, dal titolo “Sotto l’equatore”. L’album, distribuito da La Stanza Nascosta Records di Salvatore Papotto, è stato anticipato dalla pubblicazione del singolo “Canto di Eco”, un pop-rock d’autore dal retrogusto new wave accompagnato dal videoclip ufficiale -in anteprima su Mescalina- per la regia di Dario Magnolo. “Sotto l’Equatore”- racconta Emanuele Inserto- è un album di otto brani volutamente rétro e in prevalenza acustici. Ho voluto in questo lavoro fondere il mio passato di chitarrista latino-americano-iberico con il cantautorato classico italiano e con alcune tendenze musicali italiane degli anni ‘80 e ‘90 (CSI, primi Litfiba). Per la prima volta ho scritto io tutte le parti e suonato strumenti diversi dalle chitarre. Molte sono le collaborazioni che impreziosiscono i brani. Prima fra tutte quella con Francesco Ferrarelli, in arte “Frencys”, con cui ho collaborato anche nel disco precedente e che nella canzone “Pace” si conferma un ottimo arrangiatore. Ci sono poi Giuseppe d’Ortona, già batterista di Coez, che ha- ritmicamente parlando- “salvato” i brani da alcune mie “derive” un po’ azzardate; Christian Antinozzi, funambolico bassista e professionista di altissimo livello; Alex Araujo, amico e geniale chitarrista esperto in slide guitar; Elisa Andriani, che in passato è stata il “flauto magico” di diverse mie canzoni; infine Katia Picciariello, Paola Antonelli e Camilla Passani, eccellenti cantanti dalle voci meravigliose. Ho scritto i testi dell’album contestualmente alle musiche. Si è trattato di una nascita sincronica di testo e melodia. Credo che “Sotto l’Equatore” sia un album di riscoperta di stili musicali passati e un omaggio a grandi artisti diversissimi tra loro, che hanno dato al mondo della musica leggera qualità, autenticità e bellezza. Riferimenti biblici (Salomè, San Giovanni) e alla mitologia ellenica ed egizia (Eco, Amon-Ra), esotismi e ricercatezza d’antan si affacciano in testi a tinte poetiche, nei quali l’antico è il bacino di elezione da cui attingere metafore e fascinazioni, funzionali alla rappresentazione di una condizione umana nel suo essere senza tempo. Nella title-track, ad esempio, i riti della fertilità in onore della dea Yemanja sono il pretesto per una celebrazione dell’amore passionale a ritmo quasi di “Lundu”, considerato uno dei capostipiti della Musica Popular Brasileira. Retrospettiva cantautorale (Battiato su tutti) e new wave italiana si incontrano in una canzone d’autore punteggiata di suggestioni musicali internazionali. BIO Emanuele Inserto è chitarrista, cantante, scrittore di canzoni e poeta. Ha collaborato dal 2009 al 2015 con Enrico Petrucci nel progetto "Hijos del Compás", formazione volta alla ricerca e alla diffusione dei patrimoni musicali del Sudamerica e della Penisola Iberica, in veste di chitarrista, cantante e autore di testi in lingua spagnola e portoghese. Da sempre appassionato della forma canzone e del rock acustico, ha pubblicato ad oggi tre album solisti di canzoni proprie e, dal 2016, ha deciso di dedicarsi prevalentemente a repertori originali in lingua italiana. Ha collaborato e collabora tuttora con altri autori, compositori e musicisti, tra cui Alfredo Tagliavia, Frencys (Francesco Ferrarelli), Giava Giombini, Questione di Prospettiva e Katia Picciariello, con i quali ha condiviso eventi dal vivo e lavori in studio. E’ autore di libri di poesie, pubblicati di recente dalle case editrici “Progetto Cultura” e “Porto Seguro”. Discografia essenziale: Album in studio: Come d'autunno (2003) Millefuochi (2019) Sotto l’Equatore (2023) Singoli: Porte chiuse (2007) L'amore che cos'è (2016) Aspettando i barbari (2017) Una città non mia (2017) Gli identici (2019) Dora Maar (Live in studio - 2019) Millefuochi (2019) Di te (2019) La fine del pensiero (2020) Dopo averti amato (2020) - feat. Manuela Doris Canto di Eco (2023) Bibliografia: Astri negli abissi (Poesie – 2022 – Progetto Cultura Editore) Le stagioni del borgo (Poesie – 2023 – Porto Seguro Editore) Link social: www.facebook.com/musicainserto www.instagram.com/emanueleinserto t.me/emanueleinserto CREDITS Testi e musiche di Emanuele Inserto Arrangiamenti di Emanuele Inserto, ad eccezione di “Pace”, arrangiata da Emanuele Inserto e Francesco “Francys” Ferrarelli. Registrato presso “L’Albero Recording Studio” di Roma, da Luca D’Aversa e Giuseppe D’Ortona. Mix e Mastering a cura di Salvatore Papotto per “La stanza Nascosta Records” - Alghero Foto di copertina dell’album: Tiberio Lauri Foto di copertina del singolo: Dario Magnolo Progetto grafico: Arianna Floris Ufficio Stampa: Verbatim – Claudia Erba Prodotto da Emanuele Inserto |
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Marzo 2024
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