In radio e su tutte le piattaforme digitali dal 27 novembre il singolo L’affare di famiglia della vocalist e autrice Claudia Cantisani Dopo l'anteprima su Rai News 24 è ora disponibile su YouTube anche il videoclip ufficiale del brano, per la regia di Irene Franchi In radio e su tutte le piattaforme digitali dal 27 novembre il singolo L’affare di famiglia della vocalist e autrice Claudia Cantisani, apripista del nuovo album Sabrina sul petrolio- terzo lavoro in studio dell’artista- di prossima uscita per La Stanza Nascosta Records. Dopo l' anteprima esclusiva su Rai News 24 è ora disponibile su YouTube il videoclip ufficiale del brano, per la regia di Irene Franchi. L’ormai collaudata coppia Cantisani- Del Vecchio, aggiunge un altro tassello al suo zibaldone pop-jazz, firmando un brano deliziosamente rétro. Piccole miserie della vita coniugale, per dirla con Balzac, tradotte felicemente in forma canzone con visionario realismo. Colonna sonora ideale degli speakeasy moderni, L’Affare di famiglia sembra restituire, nelle strofe, le suggestioni sonore dei Roaring Twenties, accentuando nel ritornello la contiguità con l’italiana canzone jazzata (la definizione è di Pierluigi Siciliani) degli anni ’30, ’40. Il rimando è in particolare, all’ironica levità delle più riuscite composizioni di Chiosso- Luttazzi. Viene in mente la massima tolstojana Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo ad entrare, da spettatori, in questo affare di famiglia; un avventuroso naufragio domestico sotto i marosi violenti dell’idealizzazione. L’intonazione, l'emissione vocale, il vibrato e il fraseggio jazzistico di Claudia Cantisani vestono con maestria un triangolo amoroso atipico, che si nutre dell’assenza più acuta presenza della procace Giuseppina, amore mai dimenticato. Una partitura a tratti grottesca, che mette a nudo le nostre povere, legittime(?), curiosità, sottende bagliori di riprovazione e, infine, sembra sospendere il giudizio sulla commedia umana di ciclici rimpianti e quotidiana, semiseria claustrofobia. Il brano è accompagnato dal videoclip ufficiale, ideato e diretto da Irene Franchi e girato presso lo studio di Rosignano Solvay (LI) dello scultore e pittore Franco Mauro Franchi, che ha curato, insieme all’architetto Francesco Caramella, anche le scenografie. Link al videoclip: https://youtu.be/SXGBENUk8po L’attrice, Adelaide Palmieri (già vista in Basilicata coast to coast di Rocco Papaleo), e Claudia Cantisani indossano, rispettivamente, un ciondolo e una spilla realizzati ad hoc dall’artigiana e artista Ljuba Spreafico (La fabbrica della parole) con la tecnica della cancellatura, mutuata da Emilio Isgrò. Ho voluto sottrarre al c.d furore cancellatorio- racconta l’artista di Lecco, naturalizzata sarda- parole che rimandassero alla rete di aspettative e pretese che intrappola spesso il rapporto di coppia. LE DICHIARAZIONI DI CLAUDIA CANTISANI E FELICE DEL VECCHIO Siamo come il gatto e la volpe- sintetizzano Claudia Cantisani e Felice Del Vecchio-: a noi piace farci gli affari degli altri!! E gli affari più ricchi di sfumature sono sempre le beghe di famiglia o di coppia in cui puntualmente compare una Giuseppina, simbolo di un desiderio abbandonato o mai realizzato. Il buffo è che, quasi sempre, Giuseppina, in quanto sogno inarrivabile, finisce per essere pensata come una dea, ma nella realtà è diventata solo una sciatta, apatica e anonima casalinga con le ciabatte fucsia col pelo! Torna ne “L’affare di famiglia” il quinto piano come osservatorio poetico sul quotidiano, occhio vigile sul mondo: un universo (poco importa se paesano o cittadino) che si fa teatro di beghe, impicci, architetture esistenziali sgangherate e contraddittorie, drammi e opere buffe. Sono le umane faccende ad appassionarci, ad animare tutte le storie che abbiamo raccontato, raccontiamo e racconteremo. LE DICHIARAZIONI DELLA REGISTA Ho pensato, fin dal primo ascolto de “L’Affare di famiglia”, di sfruttare, per la sua trasposizione visiva, le dualità sulle quali il brano innegabilmente è giocato. A livello sonoro, alla ritmica solare fa da contraltare un testo che sento molto intimo e delicato per la tematica affrontata, quella delle contorte dinamiche intrafamiliari, così come un dualismo (inteso come antagonismo ma anche, in un certo senso, come complementarietà) esiste tra le figure femminili de L’affare . A livello di impianto scenico questa chiave di lettura si è tradotta nella realizzazione di una pedana rotante che accompagna in modo fluido i cambi scena, scandendo un’alternanza così prossima tra le due figure femminili (la moglie e Giuseppina) da rappresentare metaforicamente quasi una compresenza (una fisica e l’altra a livello di ideazione idealizzante) nella quotidianità del marito. Ho voluto creare due ambienti uguali e speculari, funzionali alla realizzazione di una cornice di interazione tra le due donne, separate ma contigue, rivali ma forse, in qualche modo, complici. Ho voluto suggerire che Claudia Cantisani potesse essere narratore e oggetto della narrazione, in una coincidenza significativa tra io narrante e io narrato. La figura maschile è, a mio modo di vedere, carnefice ma anche succube di una situazione della quale crede di tenere solidamente le redini, ma che la sovrasta e la esautora. Ho voluto enfatizzare il ruolo della finestra, confine e soglia, ingresso e limite, affaccio privilegiato su una realtà domestica che si rivela spoglia dei suoi attori, abitazione dismessa che delude l’aspettativa dello spettatore di indagare le scene di un dramma che si svolge, in realtà, al di fuori del plastico domestico, in maniera ben più autentica. Le dimensioni ridotte del plastico della casa consentono di conferire alle singole inquadrature specifiche valenze espressive, in un avvicendarsi suggestivo di diversi piani che si fa portatore di un complesso ventaglio di sfumature, rimandi allusivi e ineliminabili ambiguità. Credits Video Ideato e diretto da Irene franchi Scenografie: Francesco Caramella e Franco Mauro Franchi Ripresa e montaggio: Irene Franchi Con la partecipazione di Adelaide Palmieri Si ringraziano Ilaria Franchi, Aurora D’Avanzo e Marco Mancini Sponsor: Vini Corona Ruia / Società Agricola Tenute Mereu Srl La Fabbrica delle Parole di Ljuba Spreafico Credits Brano: Testo di Claudia Cantisani e Felice Del Vecchio Musica e arrangiamento di Felice Del Vecchio Tony Arco, drums Caterina Crucitti, bass Sergio Orlandi ,trumpet Felice Del Vecchio, piano e organo Hammond Registrato e mixato presso Artesuono Recording Studios Cavalicco (Udine) Italy Etichetta: La Stanza Nascosta Records Press: Verbatim Ufficio Stampa Official site: https://www.claudiacantisani.com Official Fb: https://m.facebook.com/Claudia-Cantisani-151534341950/ Official Ig: https://www.instagram.com/cantisaniclaudia81/ GIOVANNI LUCA VALEA: IN RADIO E SUI DIGITAL STORES DAL 24 NOVEMBRE IL SINGOLO CANZONE PER UN MEZZO UOMO, APRIPISTA DELL’EP INIZIALI DI PROSSIMA USCITA PER LA STANZA NASCOSTA RECORDS -Disponibile anche il videoclip ufficiale, per la regia di Alessandro Mancuso- Dal 24 novembre in radio e sui digital stores il singolo Canzone per un mezzo uomo di Giovanni Luca Valea, che anticipa l’ep Iniziali, primo lavoro in studio del cantautore, di prossima uscita per La Stanza Nascosta Records. Il brano, sorretto da un arrangiamento vagamente radioheadiano, non concede quasi nulla al format del pop-rock tradizionale, dipanandosi in un crescendo sonoro ed emotivo, enfatizzato dalle architetture d’archi e dalle suggestioni della parte corale. In Canzone per un mezzo uomo Valea sembra forzare i codici del cantautorato classico- dal quale pur prende le mosse - e coniare un linguaggio musicale peculiare, forte di una disarmante sensibilità testuale e interpretativa. E’ disponibile anche il videoclip ufficiale, per la regia di Alessandro Mancuso (Zeta Focus) Il videoclip- racconta il regista Alessandro Mancuso- vuole raccontare la genesi del brano ed è giocato sul “calore” dei colori e della fotografia. Abbiamo voluto dare un tono malinconico e riflessivo alla sessione in studio, complice anche l’immagine di Giovanni Luca, colto quasi nell’atto di parlare a se stesso, riflessa sul vetro. Link al videoclip: https://youtu.be/sSxdw5Z8Fgc Questa canzone è il dono di una notte. Ricordo di averle dato una veste minima al pianoforte, tra una sigaretta e l’altra. Insieme, naturalmente, a molto sconforto e ad un po’ d’orgoglio. Mi rivolgo ad un uomo che ha trattenuto una donna che ho molto amato – era un tempo lontano, che spetta quasi alla leggenda – con ricatti terribili. Così, dalla mia prospettiva non sempre innocente, ho potuto ammirare veri e propri capolavori: dalle sue minacce di suicidio a profonde crisi esistenziali; ma oggi non è più così importante. I sentimenti fluiscono velocemente: fatto quello che dovevo, i rapporti sono cessati in fretta. Quello che ho potuto dire con questa canzone, l’ho detto. Ho avuto la fortuna di tornare, prima del previsto, ad altre occupazioni. Dal punto di vista musicale, ho profondamente amato l’arrangiamento di Salvatore Papotto, capace di cogliere l’intimismo del brano così come la sua auspicabile universalità, quasi liberatoria. I cori di Angela De Luca e Giulia Mugnaioni amplificano lo stupore, chiari e infiniti come sono. Devo molto a due maestri, Claudio Biancalani e Ivan Sardella, che hanno aiutato la mia mano che cadeva sul pianoforte. Senza di loro, la canzone sarebbe rimasta su un mucchio di fogli di una camera qualsiasi. Credits Testo e musica: Giovanni Luca Valea Arrangiamento: Salvatore Papotto Voce e chitarra acustica: Giovanni Luca Valea Cori: Angela De Luca E Giulia Mugnaioni Basso, pianoforte, chitarre elettriche, synth, programmazione archi, programmazione batteria: Salvatore Papotto Videoclip: Zeta Focus, regia di Alessandro Mancuso Testo Canzone per un mezzo uomo (G.L. Valea) La notte va verso la fine e ora canto a te frughi tra le rovine per un po’ d’oro senza più decoro Sembra che la tua vita valga meno di niente e tu aspetti paziente ti scrivo a matita liberamente Sai, lei è venuta da poco con un’ombra dice che il suo tono roco non le ferma le labbra e sì, è stato fuoco Sento bene la tua voce chiama piano non è più un amore feroce qua la mia mano parliamo Hey, qua c’è la sua tazza, un po’ di caffè, un bacio e una carezza: tornerà a casa come una ragazza E quando appari sembri davvero fiero ma la tua forza di uomo è ridotta ad un cero Sulle colline a guardar correre il fiume torni a casa per vegliare il lume E lei è venuta da poco con un’ombra dice che il suo tono roco non le ferma le labbra e sì, è stato fuoco E lei è venuta da poco con un’ombra dice che il suo tono roco non le ferma le labbra e sì, è stato fuoco E guarda, un poco di luna: buona fortuna. Note Biografiche – Giovanni Luca Valea Giovanni Luca Valea nasce a Firenze il 27 dicembre 1988. Dopo la pubblicazione di tre raccolte di poesie con case editrici indipendenti del territorio toscano, Canzoni di rabbia, poesie d’amore (2016), Una Storia che credevo di aver dimenticato (2019) e Una rosa al Padrone (2021) si avvicina dapprima come autore al mondo della canzone. Iniziali, di prossima uscita per La Stanza Nascosta Records, è il suo primo lavoro in studio. In radio e su tutte le piattaforme digitali dal 27 novembre il singolo L’affare di famiglia della vocalist e autrice Claudia Cantisani Disponibile anche il videoclip ufficiale del brano -per la regia di Irene Franchi- in anteprima esclusiva su Rai News 24. In radio e su tutte le piattaforme digitali dal 27 novembre il singolo L’affare di famiglia della vocalist e autrice Claudia Cantisani, apripista del nuovo album Sabrina sul petrolio- terzo lavoro in studio dell’artista- di prossima uscita per La Stanza Nascosta Records. In anteprima esclusiva su Rai News 24 il videoclip ufficiale del brano, per la regia di Irene Franchi. https://www.rainews.it/dl/rainews/media/Claudia-Cantisani-l-ironia-e-la-musica-ci-salvano-la-vita-3d165957-cd9c-4493-8390-caadd773ad74.html L’ormai collaudata coppia Cantisani- Del Vecchio, aggiunge un altro tassello al suo zibaldone pop-jazz, firmando un brano deliziosamente rétro. Piccole miserie della vita coniugale, per dirla con Balzac, tradotte felicemente in forma canzone con visionario realismo. Colonna sonora ideale degli speakeasy moderni, L’Affare di famiglia sembra restituire, nelle strofe, le suggestioni sonore dei Roaring Twenties, accentuando nel ritornello la contiguità con l’italiana canzone jazzata (la definizione è di Pierluigi Siciliani) degli anni ’30, ’40. Il rimando è in particolare, all’ironica levità delle più riuscite composizioni di Chiosso- Luttazzi. Viene in mente la massima tolstojana Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo ad entrare, da spettatori, in questo affare di famiglia; un avventuroso naufragio domestico sotto i marosi violenti dell’idealizzazione. L’intonazione, l'emissione vocale, il vibrato e il fraseggio jazzistico di Claudia Cantisani vestono con maestria un triangolo amoroso atipico, che si nutre dell’assenza più acuta presenza della procace Giuseppina, amore mai dimenticato. Una partitura a tratti grottesca, che mette a nudo le nostre povere, legittime(?), curiosità, sottende bagliori di riprovazione e, infine, sembra sospendere il giudizio sulla commedia umana di ciclici rimpianti e quotidiana, semiseria claustrofobia. Il brano è accompagnato dal videoclip ufficiale, ideato e diretto da Irene Franchi e girato presso lo studio di Rosignano Solvay (LI) dello scultore e pittore Franco Mauro Franchi, che ha curato, insieme all’architetto Francesco Caramella, anche le scenografie. L’attrice, Adelaide Palmieri (già vista in Basilicata coast to coast di Rocco Papaleo), e Claudia Cantisani indossano, rispettivamente, un ciondolo e una spilla realizzati ad hoc dall’artigiana e artista Ljuba Spreafico (La fabbrica della parole) con la tecnica della cancellatura, mutuata da Emilio Isgrò. Ho voluto sottrarre al c.d furore cancellatorio- racconta l’artista di Lecco, naturalizzata sarda- parole che rimandassero alla rete di aspettative e pretese che intrappola spesso il rapporto di coppia. LE DICHIARAZIONI DI CLAUDIA CANTISANI E FELICE DEL VECCHIO Siamo come il gatto e la volpe- sintetizzano Claudia Cantisani e Felice Del Vecchio-: a noi piace farci gli affari degli altri!! E gli affari più ricchi di sfumature sono sempre le beghe di famiglia o di coppia in cui puntualmente compare una Giuseppina, simbolo di un desiderio abbandonato o mai realizzato. Il buffo è che, quasi sempre, Giuseppina, in quanto sogno inarrivabile, finisce per essere pensata come una dea, ma nella realtà è diventata solo una sciatta, apatica e anonima casalinga con le ciabatte fucsia col pelo! Torna ne “L’affare di famiglia” il quinto piano come osservatorio poetico sul quotidiano, occhio vigile sul mondo: un universo (poco importa se paesano o cittadino) che si fa teatro di beghe, impicci, architetture esistenziali sgangherate e contraddittorie, drammi e opere buffe. Sono le umane faccende ad appassionarci, ad animare tutte le storie che abbiamo raccontato, raccontiamo e racconteremo. LE DICHIARAZIONI DELLA REGISTA Ho pensato, fin dal primo ascolto de “L’Affare di famiglia”, di sfruttare, per la sua trasposizione visiva, le dualità sulle quali il brano innegabilmente è giocato. A livello sonoro, alla ritmica solare fa da contraltare un testo che sento molto intimo e delicato per la tematica affrontata, quella delle contorte dinamiche intrafamiliari, così come un dualismo (inteso come antagonismo ma anche, in un certo senso, come complementarietà) esiste tra le figure femminili de L’affare . A livello di impianto scenico questa chiave di lettura si è tradotta nella realizzazione di una pedana rotante che accompagna in modo fluido i cambi scena, scandendo un’alternanza così prossima tra le due figure femminili (la moglie e Giuseppina) da rappresentare metaforicamente quasi una compresenza (una fisica e l’altra a livello di ideazione idealizzante) nella quotidianità del marito. Ho voluto creare due ambienti uguali e speculari, funzionali alla realizzazione di una cornice di interazione tra le due donne, separate ma contigue, rivali ma forse, in qualche modo, complici. Ho voluto suggerire che Claudia Cantisani potesse essere narratore e oggetto della narrazione, in una coincidenza significativa tra io narrante e io narrato. La figura maschile è, a mio modo di vedere, carnefice ma anche succube di una situazione della quale crede di tenere solidamente le redini, ma che la sovrasta e la esautora. Ho voluto enfatizzare il ruolo della finestra, confine e soglia, ingresso e limite, affaccio privilegiato su una realtà domestica che si rivela spoglia dei suoi attori, abitazione dismessa che delude l’aspettativa dello spettatore di indagare le scene di un dramma che si svolge, in realtà, al di fuori del plastico domestico, in maniera ben più autentica. Le dimensioni ridotte del plastico della casa consentono di conferire alle singole inquadrature specifiche valenze espressive, in un avvicendarsi suggestivo di diversi piani che si fa portatore di un complesso ventaglio di sfumature, rimandi allusivi e ineliminabili ambiguità. Credits Video Ideato e diretto da Irene franchi Scenografie: Francesco Caramella e Franco Mauro Franchi Ripresa e montaggio: Irene Franchi Con la partecipazione di Adelaide Palmieri Si ringraziano Ilaria Franchi, Aurora D’Avanzo e Marco Mancini Sponsor: Vini Corona Ruia / Società Agricola Tenute Mereu Srl La Fabbrica delle Parole di Ljuba Spreafico Credits Brano: Testo di Claudia Cantisani e Felice Del Vecchio Musica e arrangiamento di Felice Del Vecchio Tony Arco, drums Caterina Crucitti, bass Sergio Orlandi ,trumpet Felice Del Vecchio, piano e organo Hammond Registrato e mixato presso Artesuono Recording Studios Cavalicco (Udine) Italy Etichetta: La Stanza Nascosta Records Press: Verbatim Ufficio Stampa Official site: https://www.claudiacantisani.com Official Fb: https://m.facebook.com/Claudia-Cantisani-151534341950/ Official Ig: https://www.instagram.com/cantisaniclaudia81/ Comunicato stampa Stefano Barotti in concerto: annunciate le nuove date 26 novembre a L'armadillo di Courmayeur (Ao) Info e prenotazioni: 349 4059820 27 novembre al Teatro Besostri di Mede (PV) Prenotazione biglietti: [email protected] tel: 334/ 6589859 Annunciate le nuove date live del cantautore massese Stefano Barotti, che si esibirà il 26 novembre a L’Armadillo di Courmayeur (Ao) e il 27 novembre al Teatro Besostri di Mede (Pavia). Accompagnato da Michelangelo Surdo, chitarra elettrica e ukulele, Pietro Martinelli al contrabbasso e Vladimiro Carboni alla batteria (la Painter Loser Band), Stefano Barotti proporrà alcuni brani tratti dall’ultimo album Il Grande Temporale (La Stanza Nascosta Records, 2021), nonché un excursus negli oltre vent’anni di fortunata carriera. Non mancheranno incursioni negli episodi più felici di Uomini in costruzione (Compositore di canzoni), Pensieri Verticali (La ragazza) e Gli ospiti. Le date sono sostenute dagli storici partner Kia Motors e Velier/TRIPLEA di Genova. Stefano Barotti ha condiviso palco e canzoni, tra gli altri, con John Popper, Jono Manson, Kevin Trainor, Paolo Bonfanti, Joe Pisapia, Momo, Max De Bernardi, I Gang, Jaime Michaels, Nada, Kreg Viesselman, Nima Marie. Hanno scritto de Il grande Temporale: Un lavoro eccellente. (Michele Manzotti, La Nazione) Il mood vintage, dal vago sapore progressivo, rimanda al percorso di artisti come Stefano Testa o Oscar Prudente, complice un’atmosfera complessiva pacata ma incisiva, con testi ispirati e che hanno la forza di raccontare, di tramandare storie come sanno fare i grandi artisti.(Luigi Cattaneo, ProgressivaMente) Un maestro, Stefano Barotti, la cui musica va tenuta nelle immediate vicinanze, pronta ad in-tervenire in tutte le circostanze della vita, da custodire nei rivoli quotidiani, negli anfratti più impensati,pronta ad essere utilizzata per ricordare, riflettere, gioire e, senza dubbio, piangere. (Athos Enrile, Mat2020) Il nuovo disco del cantautore Stefano Barotti è senz'altro tra i più riusciti della sua discografia. (Michele Neri, Vinile) Uno dei dischi più belli dell’anno appena trascorso, ed un’occasione da non mancare per tutti coloro che da un disco cercano qualità e capacità di emozionarsi. (Marcello Matranga, Mescalina) Official site: https://www.stefanobarotti.net Official Fb: https://www.facebook.com/stefanobarotti Official Ig: https://www.instagram.com/stefanobarotti/ COMUNICATO STAMPA Motivi per litigare: in uscita il 12 novembre in radio e sui digital stores per La Stanza Nascosta Records il singolo Niente di speciale della band veneta, apripista dell’album Nuovi fossili. -Disponibile anche il videoclip ufficiale per la regia di Federico Fregonese- Dal 12 novembre in radio e sui digital stores il singolo Niente di speciale della band veneta Motivi per litigare. Il singolo, accompagnato dal videoclip ufficiale per la regia di Federico Fregonese, anticipa l’uscita dell’album Nuovi fossili, secondo lavoro in studio del gruppo dopo l’ep Motivi per litigare (Autoprodotto, 2018). In Niente di speciale rock, hip-hop e funk si intrecciano in un gioco serrato di incastri e digressioni sonore, vestendo un manifesto quasi eretico, irriverente e disallineato. Volevamo che il primo singolo fosse un pezzo facile all'ascolto dal punto di vista musicale, ma che contenesse comunque un messaggio per chi lo ascolta. Ecco perché suona “fresh”, nonostante la tematica sia decisamente più importante- raccontano gli autori. Il titolo dell’album in cui il singolo confluirà è invece “Nuovi fossili”: abbiamo voluto giocare sulla lentezza cronica che caratterizza la nostra scrittura/produzione, nonché sul carattere apparentemente derivativo della proposta, che è vecchia di almeno vent’anni ma che vogliamo provare a declinare in modo assolutamente inedito. LINK VIDEO: https://youtu.be/FO9sC0EJ9LY Prima della realizzazione del videoclip- racconta Fregonese, che lo ha scritto e diretto- i ragazzi mi hanno espressamente chiesto un lavoro semplice, che li rappresentasse in modo immediato e autentico, mostrando la band al completo. Abbiamo scelto quindi di fare le riprese nel loro “habitat naturale” senza volutamente cambiare una virgola rispetto a quella che è la quotidianità del gruppo, impegnato nelle consuete prove serali. Bio Il progetto Motivi Per Litigare nasce a metà 2017 come band di accompagnamento del rapper Modo che- dopo 15 anni di esperienza solista- sentiva la necessità di nuovi stimoli. Già dalla prima prova l’idea di base è stata accantonata e i Motivi per litigare hanno iniziato a jammare e comporre materiale completamente nuovo. Ad oggi, dopo qualche aggiustamento di formazione, i Motivi Per Litigare sono: Roberto Modolo alla voce, Francesco Bidoia alla chitarra, Alberto Buzzi al basso, Gian Marco Rosso alla batteria e Giovanni Demetrio Verardo alle percussioni. E’ in programma l’ingresso nella line up di un secondo chitarrista. Il nome Motivi per litigare fa scherzosamente (ma non troppo) riferimento alla difficoltà di conciliare individualità diverse e ben definite, sia in ragione delle eterogeneità anagrafiche (si va dai 19 ai 35 anni) che del differente background musicale dei componenti (che spazia dal rap al metal, dal funky all’hard rock, passando per l’elettronica e il reggae). Del 2018 è l’ep Motivi per litigare, totalmente autoprodotto, scritto e registrato nella totale urgenza di presentarsi. Nuovi fossili è il loro secondo lavoro in studio, di prossima uscita su etichetta La Stanza Nascosta Records. CREDITS VIDEO: Scritto e diretto da: Federico Fregonese (https://bit.ly/3wbwYCc) Registrato presso: “R Studio” di Oderzo (TV) CREDITS SINGOLO: Scritto e suonato da: MPL (Roberto Modolo, Francesco Bidoia, Alberto Buzzi, Gian Marco Rosso, Giovanni Demetrio Verardo) Registrato e mixato da: Cristiano Verardo presso “R Studio” di Oderzo (TV) (https://bit.ly/3w8Y4di) Prodotto da: Roberto Modolo, Francesco Bidoia, Alberto Buzzi, Gian Marco Rosso, Giovanni Demetrio Verardo, Cristiano Verardo Master: Marco Andretta (https://bit.ly/3k1Suol) Info & Booking: [email protected] Etichetta: La Stanza Nascosta Records http://www.lastanzanascostarecords.com https://www.facebook.com/lastanzanascostarecords https://www.instagram.com/erba_c/?hl=it Press: Verbatim Ufficio Stampa Info e interviste: [email protected] https://www.facebook.com/Verbatimufficiostampa https://www.instagram.com/claerba/?hl=it Official Fb: https://www.facebook.com/MotiviPerLitigare Official Ig: https://www.instagram.com/motiviperlitigare/ Spotify: https://open.spotify.com/artist/3ZNu3XcWvVoO8kHtQ9kJIk Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCRqK5uDbZujxPjXUyI1V2Fw Testo Dimmi cosa resta per noi Se l’anima non esiste la mente la concepisce La religione divide ciò che la ragione unisce Dimmi cosa resta per noi Dimmi cosa resta, dimmi cosa resta Dimmi cosa resta, dimmi dimmi La sola cosa certa È che resta solo ciò che avanza Nel banchetto degli ignavi Non esiste la miglior pietanza Che se tutti se ne fregano Di chi sarà la colpa? Ma di chi sarà la colpa? Non ha importanza Hai presente le preghiere? Hai presente le cose vere? Le leggi di un Dio lontano contro un Dio denaro Di certo non hanno alcun potere Con i soldi non ti compri la santità Ma di sicuro un sacco di altre belle cose Che a porger l’altra guancia c’è chi ci penserà Ma le persone in fondo sono tutte bellicose Dimmi cosa resta per noi Se l’anima non esiste la mente la concepisce La religione divide ciò che la ragione unisce Dimmi cosa resta per noi Dimmi cosa resta, dimmi cosa resta Dimmi cosa resta, dimmi dimmi Se guardo su non vedo ciò che vedi tu Vedo colori, vedo poesia, vedo costellazioni Non vedo e non sento nulla, zero assoluto Se non l’infinito stesso e molteplici emozioni Se guardi tra le nuvole non ci vedrai l’onnipotente Vedrai materie gassose alternarsi alla pioggia imminente Se è vero che ci sente mi chiedo ancora perché sia assente Che poi pregare non è che sia sbagliato Se prego alla gente di non rompermi il cazzo Ma se prego un Dio che non ha mai ascoltato La sola cosa certa è lo spreco di fiato Non ci vedo nulla di male Nel desiderare la roba degli altri se serve anche a te All’uomo piace inventare regole ad arte Ma nella mia mente mi chiedo perché Dimmi cosa resta per noi Se l’anima non esiste la mente la concepisce La religione divide ciò che la ragione unisce Dimmi cosa resta per noi Dimmi cosa resta, dimmi cosa resta Dimmi cosa resta, dimmi dimmi L’idea di credere in qualcosa di incredibile Rende la stessa idea qualcosa di insostenibile Se Dio esiste, non è di certo simile A voi che lo credete a vostra immagine: è inconcepibile Non confondere la religione coi valori Una si basa su credenze, gli altri sulle emozioni Giuro, sbagliato, definizione Di scelte dettate dall’immaginazione Ma dimmi cosa resta Se non il vuoto più totale Usa meglio la tua testa Qui non c’è niente di morale Che se l’idea che hai di Dio È forse un po’ banale Renditi conto che per lui Tu non sei niente di speciale |
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Settembre 2024
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